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Riforma del Codice della Strada, puoi tirare un sospiro di sollievo: una multa da 430 euro viene cancellata

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Riccardo Magliano

Decreto Infrastrutture. La revisione del Codice della Strada pone una regolamentazione ai monopattini elettrici e rivede alcune multe.

Il Codice della Strada si prepara a subire alcune modifiche tramite il decreto Infrastrutture. Voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini, il decreto va a mettere una pezza su alcuni nervi scoperti del Codice delle Strada, date da alcune novità fin’ora non regolamentate e una revisione generale delle multe, con alcuni tagli di multe che prevedevano problemi oggi risolvibili in altro modo. Il decreto arriva in un momento post lockdown in cui molti utenti hanno cambiato il proprio modo di vedere le cose su strada e hanno introdotto nella loro vita nuove abitudini legate a internet e al trasporto su mezzi diversi dal solito, portando le regole a dover stare al passo.

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Il primo nuovo nervo scoperto delle strade italiane sono i monopattini elettrici. La grande novità del periodo del lockdown ha cominciato a creare problemi subito dopo il suo boom di popolarità, visto che si tratta di un mezzo di trasporto personale non regolamentato dal Codice della Strada, e per ciò esente da qualsivoglia limitazione su dove, come e a che velocità circolare. Il decreto Infrastrutture introduce il divieto per i monopattini elettrici di parcheggiare sui marciapiedi, la velocità massima viene ridotta da 25 a 20 km/h e viene introdotta la confisca del mezzo in caso di modifiche che migliorino le prestazioni della macchina. Inoltre il decreto impone alle case di produzione di dotare tutti i nuovi modelli di frecce segnaletiche e luce di stop posteriori.

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Per quanto riguarda le multe, un emendamento di Forza Italia toglie una multa che poteva arrivare fino a 430 euro, o quantomeno la rende inutile. L’emendamento infatti, lascia la multa di 42 euro nel caso non si esibiscano i documenti ad un controllo (patente e libretto di circolazione), ma rimuove l’obbligo di presentarsi alla polizia o ai carabinieri per esibire questi documenti nel caso in cui sia possibile fare la verifica online. La multa di 430 euro per non essersi presentato alle autorità coi documenti diventa quindi inutile. Arriva poi l’obbligo per gli enti locali di rendere noti tutti i dati riguardanti le multe: le relazioni annuali dovranno essere compilate dai Comuni entro il 30 giugno di ogni anno. Altre novità riguardano i servizi taxi, ora estesi anche a motocicli e velocipedi.

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