Quota 102, la soluzione pensata per il post Quota 100 e che spazza via un ritorno alla Fornero, ma solo per ora.
Quota 102 per un anno per mantenere, come vuole Mario Draghi, la gradualità di un ritorno al sistema ordinario: è questa la soluzione pensata per il post Quota 100 e che spazza via un ritorno alla Fornero, ma solo per ora. Si va dunque verso la pensione a 64 anni, anziché 67, mantenendo 38 anni di contributi con alcune opzioni per l’uscita anticipata, attraverso un fondo ad hoc di 500 milioni. La normativa, però, è solo di passaggio e resta da vedere cosa accadrà dopo. “Mai come oggi al Paese serve unità. Dobbiamo continuare a dialogare con i sindacati e le forze sociali”, ha detto il capodelegazione di Leu, intercettato dall’Adnkronos alla Camera.
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Mentre i sindacati si fanno sentire. “Noi abbiamo proposto di migliorare la legge Fornero proprio per rispondere alle esigenze dei giovani con la pensione di garanzia, con un lavoro stabile e non precario, riconoscendo la gravosità dei lavori che non sono tutti uguali, introducendo il diritto a 62 anni di scegliere di potere andare in pensione, di riconoscere il lavoro di cura e di riconoscere la differenza femminile che in questi anni non é stata riconosciuta”, ha affermato il leader della Cgil, Maurizio Landini, al TG1.
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Dunque, nel 2022, si andrà quasi sicuramente in pensione a 64 anni, con uno scalino di due rispetto a quota 100. Accoglierà coloro che per pochissimo non riescono entro quest’anno a raggiungere quota 100. Secondo le stime dei sindacati, saranno in tutto circa 10 mila i lavoratori che potranno accedere a quota 102 il prossimo anno in quanto restano esclusi i nati negli anni 60 e chi avrà nel 2022 meno di 57 anni di età. Con quota 102, questi non riuscirebbero a rispettare i requisiti anagrafici e contributivi previsti entro il 2024 di avere 64 anni di età e almeno 38 di contributi. Nel 2025, serviranno 66 anni per andare in pensione. “I nati negli anni 60 – fa notare Investireoggi – sono destinati a pagare il conto di una riforma che è già stata osteggiata da Lega e sindacati. Ai nati negli anni 60 potrebbe quindi accadere, per effetto trascinamento previsto dalle quote progressive, quello che è accaduto ai nati nel 1953 dopo la riforma Fornero”.