Assegno decurtato al momento della pensione, come riuscire ad avere i soldi su cui potevi contare prima

Come fare per ottimizzare la pensione futura? Ecco le opzioni sul tavolo e le opzioni per evitare il taglio dell’assegno.

La pensione integrativa viene incontro alle esigenze dei lavoratori per cui si prospetta un assegno previdenziale non particolarmente elevato e si ottiene mettendo da parte ogni anno un importo nei proprio risparmi pensionistici. Al momento del pensionamento, viene restituito l’intero importo investito insieme gli interessi così da avvicinare la somma dello stipendio con quello della pensione. La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata è stata introdotta in via sperimentale dalla legge di Bilancio 2017 e poi è stata resa strutturale dalla legge di Bilancio 2018. La Rita consente di anticipare i tempi della pensione, attraverso la rendita ottenibile dalla pensione integrativa. Per poterne usufruire bisogna essere inoccupato; avere una previdenza integrativa; avere la mancanza di cinque anni dai requisiti per la pensione obbligatoria, Inps o di altro Ente di previdenza.

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In questo modo, i lavoratori che hanno perso il lavoro, che non ce l’hanno ma che sono iscritti a una delle forme pensionistiche complementari in regime di contribuzione definita, possono andare in pensione già a 57 anni nel caso in cui mancano dieci anni dal pensionamento. Nel caso in cui ne manchino cinque, l’età slitta a 62 anni. Dunque, per poter ottenere la Rita bisogna essere iscritti ad un fondo di previdenza integrativa; aver cessato l’attività lavorativa aver maturato entro 5 anni dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia; aver maturato almeno 20 anni di contributi nei regimi obbligatori di appartenenza.

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Un’altra opzione è il riscatto della laurea, una misura introdotta nel 2019 che ha lo scopo di sbloccare alcuni contributi per quei periodi di tempo non soggetti a contribuzione fiscale, in modo da anticipare di qualche anno la pensione ed aumentarne il montante. La misura è stata introdotta dal decreto n.4/2019 – lo stesso di Quota100 e del Reddito di Cittadinanza – poi convertito nella legge n. 26/2019. La misura scade il 31 dicembre 2021, salvo una proroga che secondo alcune indiscrezioni sarebbe già in lavorazione ed estenderebbe la possibilità di riscattare gli anni di studio fino al 2022.

Per ottimizzare la pensione futura ovvero ricevere lo stesso stipendio di quando si lavora, è possibile continuare il proprio impiego oltre l’età legale della pensione. A tal fine si paga ogni anno un contributo a un fondo di risparmio o a un’assicurazione specifica. Per quanto riguarda i fondi pensione, i depositi saranno investiti in azioni o obbligazioni e il rendimento dipenderà interamente dallo sviluppo di questi investimenti.

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