Contro la precarietà del lavoro giovanile e la comprensibile poca voglia di andare in pensione degli anziani, esiste una soluzione. La spiega Sergio Cofferati.
Nel suo articolo Sergio Cofferati, ex europarlamentare, sindacalista e politico di lunga data, si esprime sul problema del sistema lavorativo italiano dal punto di vista dei lavoratori anziani prossimi alla pensione e dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. In Italia nel 2021 ci sono molti meno giovani rispetto alla generazione precedente. I giovani sono molti meno,di media molto meglio istruiti e competenti, ma che al tempo stesso non riescono a trovare lavoro con la stessa facilità con cui lo trovava la generazione precedente. Dall’altra parte ci sono i lavoratori anziani, prossimi alla pensione, che però non hanno intenzione di andarci prima dei 70 anni.
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Cofferati prende la questione del lavoro da un punto di vista umano. I lavoratori anziani intorno ai 60 anni, a meno che non svolgano attività pesanti o debilitanti, non vogliono andare in pensione tanto presto, perché così facendo perderebbero il loro ruolo sociale e, in un certo senso, la loro identità. Questo meccanismo contraddittorio di un mercato del lavoro che non trova posto per i giovani perché pieno di lavoratori anziani che non vogliono andare in pensione, si potrebbe risolvere, secondo Cofferati, sfruttando maggiormente il meccanismo del lavoro part-time. Incentivare il lavoro part-time per anziani permetterebbe a questi ultimi di sentieri ancora parte del tessuto sociale pur facendo un lavoro meno gravoso in termini di tempo e di energia, e intanto aprirebbe nuove posizioni ai giovani, che potrebbero sostituire i lavoratori anziani nelle occupazioni full time.
Cofferati si figura un metodo di assunzione da parte delle aziende che ricorda il sistema delle botteghe. I lavoratori anziani messi a part-time farebbero quindi da “esperti” per gli “apprendisti” più giovani, lavornado mentre insegnano loro quelle parti del mestiere che non possono imparare se non sul campo. Incentivare questo tipo di lavoro, per Cofferati, sarebbe uno strumento efficace per risolvere il problema del mercato del lavoro in Italia. Sicuramente più efficace di misure di assistenzialismo slegate del lavoro come il reddito di cittadinanza.
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