I lavoratori senza Green pass, sospesi, potrebbero non ricevere integralmente la tredicesima mensilità quest’anno.
Oltre lo stipendio dunque i lavoratori che non hanno voluto sottoporti alla vaccinazione e non vogliono nemmeno seguire la trafila del tampone potrebbero perdere la gratifica natalizia. Ovviamente da questi sono esclusi tutti quei soggetti esentati, ma per il resto, compresi i professionisti del settore pubblico e privato, dipendenti e partite iva, il mancato rispetto della normativa comporta la sospensione dall’attività svolta. L’assenza da lavoro, in questo caso, è sempre ingiustificata e comporta seri rischi, anche se non il licenziamento.
Questo perché secondo la normativa, chi si presenta sul luogo di lavoro, ma vale anche per chi è in smart working, senza la certificazione verde, non ha diritto alla retribuzione perché viene considerato un assente ingiustificato. Il rapporto di lavoro risulta intaccato, quindi non è assolutamente licenziabile, ma la conseguenza è la perdita di tutti gli altri compensi collegati, compresa quindi anche la tanto agognata tredicesima, che potrebbe risultare compromessa.
Quest’ultima si calcola sulla retribuzione lorda annuale, suddivisa per 12 mensilità e moltiplicata per i mesi effettivi di lavoro svolti. Per conteggiare un mese è però necessario che si siano lavorati almeno 15 giornate. Va da sè che in caso di sospensione per mancato Green Pass superiore a due settimane, quel mese risulterebbe nullo, quindi non conteggiato nel totale.
Green Pass, perché si rischia una parte della tredicesima e come calcolarlo
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La tredicesima mensilità corrisponde ad un dodicesimo dell’intera retribuzione annua (calcolo che tiene conto di tutte le voci del cedolino paga) e viene erogata in aggiunta alla retribuzione ordinaria. La tredicesima matura anche durante le assenze per malattia, infortunio sul lavoro e maternità, nei limiti del periodo di conservazione del posto e per la parte non liquidata dagli enti preposti. Vi sono dei periodi di sospensione dell’attività lavorativa che, tuttavia, non vengono riconosciuti dall’Inps ai fini previdenziali. Tra questi, appunto, i giorni di assenza ingiustificata.
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La tredicesima è stata regolata dal contratto nazionale del lavoro nel 1937, diventando obbligatoria per il settore industriale e poi dal 1960 estesa a tutti i lavoratori. Infatti ne hanno diritto i dipendenti pubblici e privati, i lavoratori domestici e i pensionati.