“Draghi vuole tornare da Elsa Fornero”. La verità dopo tante parole

Problema all’incontro tra Governo e Sindacati. Sulle pensioni interviene Bombardieri: “Draghi vuole tornare alla Fornero”. Il segretario UIL minaccia uno sciopero.

L’incontro tra il Governo e i sindacati di martedì 26 ottobre si è concluso con un nulla di fatto. Ancora troppo distanti le posizioni tra le due forze in gioco e il segretario generale di UIL, Pierpaolo Bombardieri, intervistato dopo l’incontro, ha commentato lamentando la poco propensione di Draghi ad ascoltare le richieste dei sindacati. La manovra sulle pensioni in vista del nuovo anno, per come il Governo l’ha presentata ai sindacati, non sembra essere concorde con quanto aspettato e non risponde alle molte richieste fatte dai sindacati nei mesi precedenti. Secondo Bombardieri, la manovra manca di risposte concrete, dandone invece di parziali e poco efficaci alla ripartenza del sistema pensionistico del paese. Per Bombardieri l’obbiettivo di Draghi è quello di tornare alla riforma Fornero.

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Sull’argomento pensioni, il Governo ha ormai preso la direzione di Quota 102 e 104 con la proposta del ministo dell’Economia Daniele Franco. La proposta del passaggio a Quota 102 e Quota 104 prevederebbe in primis una modifica all’età anagrafica per ottenere la pensione anticipata. Al contrario di Quota 100, che prevedeva un’età anagrafica di 62 anni e 38 anni di contributi, Quota 102 prevederebbe 64 anni di età anagrafica, mantendendo i 38 anni di età contributiva. Quota 104 aumenterebbe poi ulteriormente l’età anagrafica a 66 anni (solo un anno in meno rispetto al penisonamento regolare) e 38 anni di contributi. Gli importi delle pensioni sarebbero comunque inferiori a quelle della pensione per vecchiaia, al pari di come era per Quota 100.

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Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale UIL

Il dialogo con i sindacati non si è limitato al tema delle pensioni. Bombardieri dice che con il Governo hanno parlato anche di ammortizzatori sociali, con la chiusura di un accordo con il ministro Orlando, che prevede un impianto con un costo tra i 7 e gli 8 miliardi di euro per garantire un ammortizzatore sociale a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Tuttavia non è ancora chiaro come e quando questo accordo verrà modificato. Si è parlato poi della riforma fiscale, una manovra con una dotazione di 8 miliardi di euro che i sindacati vogliono siano indirizzati al taglio del cuneo fiscale, per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e lavoratrici dipendenti e per la rimodulazione dell’Irpef.

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