Assegno per le famiglie, ci sono 30 euro in più

Secondo alcune indiscrezioni, l’assegno unico e universale per i figli under 21 introdurrà anche una maggiorazione

La ripartenza dell’Italia è legata anche alla ripresa dei consumi delle famiglie. Il nucleo base della nostra società è stato spesso lasciato alla deriva, senza un vero aiuto da politiche sociali realmente efficaci. Il PNRR approvato dal governo e poi dall’Europa cerca di premere sull’acceleratore della crescita economica e all’interno del complesso progetto di ripartenza è previsto l’arrivo dell’assegno unico universale, che prenderà il via a partire dal 2022. Consentirà di ricevere una somma per ogni figlio nato, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni, sarà disponibile per tutti e la quota dipenderà in funzione del reddito, ma si potrà arrivare fino a 250 euro mensili per le famiglie meno abbienti.

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Secondo alcune indiscrezioni, l’assegno unico e universale per i figli under 21 introdurrà anche una maggiorazione per il secondo percettore di reddito per evitare che le donne lascino il mondo del lavoro per i carichi familiari come accaduto nel 2020, quando ci sarebbero state 42.000 dimissioni di genitori di bambini da zero a tre anni. Nel 77,4% dei casi si tratta di dimissioni di donne. “La condizione di genitorialità ha strutturalmente un impatto diverso sulla partecipazione al mercato del lavoro di uomini e donne. Sussiste infatti una relazione tra la diminuzione degli indicatori relativi alla partecipazione e all’occupazione in coincidenza della maternità e in relazione al numero dei figli: in presenza di figli la partecipazione maschile aumenta e quella femminile si riduce”, scrive l’Inl.

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Con l’introduzione dell’assegno e la riorganizzazione dei benefici economici esistenti per le famiglie con figli, il Governo intende favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione. Si prevede, in favore delle famiglie con entrambi i genitori che lavorano, di una maggiorazione sul contributo di circa 30 euro. Con l’introduzione dell’assegno unico spariranno, inoltre, molte delle agevolazioni alle famiglie ad oggi vigenti che saranno inglobale come assegni familiari per i nuclei composti da almeno tre figli minori, bonus bebé, bonus mamme domani, detrazioni fiscali per i figli a carico, assegni al nucleo familiare

Cos’è l’assegno unico

L’assegno unico è una misura che, sotto forma di credito d’imposta o di denaro, spetta ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati; autonomi; liberi professionisti; disoccupati.
I beneficiari devono essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia , dove devono risiedere, con i figli a carico, per l’intera durata dell’assegno. L’assegno è riconosciuto ad entrambi i genitori, ripartito in egual misura. In loro assenza, spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale. In caso di separazione o divorzio, l’assegno viene generalmente erogato al genitore affidatario, mentre se l’affidamento è congiunto o condiviso. La domanda di assegno temporaneo va presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2021, attraverso i seguenti canali:

  • portale web, utilizzando l’apposito servizio raggiungibile direttamente dalla home page del sito Inps, se in possesso del codice PIN rilasciato dall’Istituto entro il 1° ottobre 2020 oppure di SPID di livello 2 o superiore o una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE), o una Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • Contact Center Integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  • Istituti di patronato, utilizzando i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

L’assegno potrà essere accreditato dall’ente di previdenza attraverso 5 canali:

  • su conto corrente bancario o postale
  • con bonifico domiciliato presso lo sportello postale
  • su libretto postale
  • su conto corrente estero area Sepa
  • su carta prepagata con Iban.
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