Sfratti, le chance per gli inquilini sono finite. Il 31 dicembre dovete anadare via

Sentenza della Corte Costituzionale. La proroga per gli sfratti è legittima, ma solo fino al 31 dicembre. Poi potranno riprendere.

La Corte Costituzionale ha dunque deciso che la proroga degli sfratti, provvedimento inserito nel decreto Sostegni, è un provvedimento legittimo. All’opposizione di Trieste e Savona contro questa misura, la suprema corte ha risposto confermando la decisione del governo inserita nel dl, il cui obiettivo è di attenuare gli effetti della crisi economica per la fascia più debole della popolazione. In una udienza pubblica infatti la Corte ha rigettato le istanze dei tribunali, sottolineando il fatto che il legislatore ha progressivamente ridotto l’arco cronologico di validità di tale sospensione con l’attenuarsi dell’allarme pandemico e che comunque il limite ultimo della sua applicazione in calendario resta il prossimo 31 dicembre. Tutto nasce, dalla ricostruzione de La Stampa, dal tribunale di Trieste, che contestava l’applicazione della sospensione in casi dove non c’era un collegamento diretto con la pandemia in atto. Nel caso specifico si parlava di morosità iniziate prima del lockdown. Il provvedimento infatti non concedeva la possibilità al giudice di valutare caso per caso il rapporto contrattuale di locazione. Per questo è stata denunciata la violazione del diritto di proprietà oltre la configurazione di un precedente di esproprio senza indennizzo.

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Il tribunale di Savona invece giudica la proroga come irragionevole e sproporzionata, tanto da toccare l’articolo 3 della costituzione, dove viene stabilità l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. L’estensione del provvedimento a tutti i casi di morosità, anche precedenti, equiparerebbe situazioni non assimilabili tra loro, senza concedere alcuna possibilità di interpretazione al magistrato e regalando un netto vantaggio ai conduttori. La riposta di Confediiliza è stata durissima: “C’era una volta il diritto di proprietà – esordisce il comunicato -. Potrebbe limitarsi a questa frase il commento alla sentenza con la quale la Corte costituzionale ha giudicato ‘non fondata’ la questione di legittimità del blocco degli sfratti in atto da 582 giorni.

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Secondo la Consulta”, affonda Giorgio Spaziani Testa, “non contrasta con la Costituzione della Repubblica italiana il fatto che per quasi due anni (il blocco è iniziato il 17 marzo 2020 e il suo termine è attualmente previsto per il 31 dicembre) venga impedita per legge l’esecuzione di provvedimenti giudiziari che hanno ordinato la restituzione ai proprietari di immobili abusivamente occupati. Requisizione di fatto, niente reddito, niente risarcimenti, in moltissimi casi a danno di famiglie di proprietari a reddito medio-basso. Ma tutto ciò, secondo la Corte, non contraddice la nostra Carta fondamentale. Lo scarno comunicato dell’ufficio stampa della Consulta”, prosegue la nota, “riferisce che ‘la Corte ha osservato, in particolare, che il legislatore ha progressivamente ridotto, con l’attenuarsi della pandemia, l’ambito di applicazione della sospensione, destinata comunque a cessare il 31 dicembre 2021’. Bene, ai proprietari in attesa di riavere il frutto del loro lavoro e del loro risparmio riferiremo che ‘comunque’ il 31 dicembre la requisizione di Stato avrà termine (e chissà se sarà vero). Intanto, possono continuare a cercare altrove le risorse per vivere, Caritas inclusa. In attesa di ottenere giustizia attraverso, magari, una meritoria trasmissione televisiva”.

 

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