Pensioni, il Governo verso scelte drastiche: nessun pensionamento anticipato per le donne

Il Consiglio dei Ministri chiamato il 21 ottobre ha raggiunto un accordo. Si procederà con il “pacchetto Franco” per il superamento di Quota 100 e una nuova forma di pensionamento anticipato.

Il Consiglio dei Ministri si è espresso giovedì 21 ottobre. Il pacchetto Franco per quanto riguarda le pensioni anticipate è stato approvato e per il superamento di Quota 100 si procederà con le due operazioni proposte dal ministro dell’Economia: Quota 102 a partire dal 2022 e Quota 104 nel 2023. Quota 102 e Quota 104 permetterebbero un’opzione di pensionamento anticipato identico a quella di Quota 100, ma con un significativo cambio nei requisiti obbligatori di soddisfare. La proposta del passaggio a Quota 102 e Quota 104 prevederebbe in primis una modifica all’età anagrafica per ottenere la pensione anticipata. Al contrario di Quota 100, che prevedeva un’età anagrafica di 62 anni e 38 anni di contributi, Quota 102 prevederebbe 64 anni di età anagrafica, mantendendo i 38 anni di età contributiva. Quota 104 aumenterebbe poi ulteriormente l’età anagrafica a 66 anni (solo un anno in meno rispetto al penisonamento regolare) e 38 anni di contributi. Gli importi delle pensioni sarebbero comunque inferiori a quelle della pensione per vecchiaia, al pari di come era per Quota 100.

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La proposta sembra essere l’unica a mettere d’accordo l’esecutivo, ma i sindacati hanno ancora da ridire sulla misura, che non sembra abbastanza per i lavoratori che vogliono andare in pensione anticipata. Un altro punto di forte dibattito è il rischio di scomparsa di Opzione Donna. Secondo indiscrezioni non ancora confermate, sembra che il Governo non sia intenzionato a rinnovare la misura per il 2022 nella prossima Legge di Bilancio. La notizia giunge di sorpresa, visto che Opzione Donna è una misura molto sentita e molto utilizzata, appunto, dalle donne per andare in pensione in anticipo.

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Contraria a questa decisione dell’esecutivo è, prevedibilmente, la Lega, fortemente legata a Quota 100. Nei prossimi giorni si cercherà di potenziare l’Ape Sociale, in modo da inscrivere altre categorie di lavoratori delle liste delle occupazioni pesanti. Nei giorni scorsi si è discusso anche della possibilità di introdurre Quota 41, misura sostenuta dai sindacati, ma mai veramente presa in considerazione per il suo eccessivo costo. Per i prossimi giorni invece sono previste le discussioni sulla proposta del presidente dell’Inps Pasquale tridico in merito alla pensione in due quote, contributiva e retributiva.

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