INPS, il Governo pensa ad un’indennità mensile di 1500 euro. Ma dipenderà dal lavoro che fai

Prosegue nel governo la discussione sul tema pensioni. Tra le idee, una possibile uscita anticipata con indennità di 1500 euro al mese per le categorie usuranti.

INPS, il Governo pensa ad un'indennità mensile di 1500 euro. Ma dipenderà dal lavoro che fai
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Tra le ipotesi considerate dal Consiglio dei ministri per il superamento di Quota cento, c’è uno specifico anticipo pensionistico, con un indennizzo da 1500 euro. Ma non vale per tutti i lavoratori. È rivolto, infatti, alle categorie usuranti, ovvero tutti quei lavori, sia nel settore pubblico che privato, riconosciuti come gravosi o pericolosi.

In questo caso, dopo aver fatto richiesta e se si risponde a determinati requisiti tra cui, oltre alla tipologia di lavoro riconosciuto come usurante, un’età di 63 anni e almeno 36 anni di contributi, si ha diritto all’indennità di 1500 euro al mese.

La categorie di lavoratori che possono fare richiesta

Ancora non c’è nulla di definitivo, ma nella manovra dovrebbero essere ricomprese 15 categorie di lavoratori. Tra queste, operai dell’industria estrattiva, conciatori, conduttori di mezzi pesanti, personale sanitario, insegnanti di asili nido e scuola materna, pescatori, operatori ecologici, marittimi. 

C’è la possibilità, però, che la lista possa essere estesa arrivando a 24 lavori considerati al di sopra dell’indice massimo di “gravosità”, individuati in una lista stilata dalla commissione tecnica presieduta dall’ex sindacalista e membro del Partito democratico, Cesare Damiano.

Possono inoltre andare in pensione all’età di 63 anni facendo richiesta dell’Ape sociale tutta un’altra serie di lavoratori in difficoltà, come i disoccupati di lungo corso o gli invalidi civili con invalidità pari o superiore al 74 per cento.

Leggi anche: Ape sociale: cos’è, come funziona, i requisiti per ottenerla

Quota 100: cosa pensa di fare il governo

INPS, il Governo pensa ad un'indennità mensile di 1500 euro. Ma dipenderà dal lavoro che fai

Sembra ormai deciso il destino di Quota 100, la misura per l’anticipo della pensione introdotta tre anni fa dal governo giallo-verde. Tuttavia, il Consiglio dei ministri ha ripetuto l’intenzione di assicurare un passaggio graduale verso la normalità.

Con l’eccezione prevista per i lavori usuranti, per chi vorrà andare in pensione prima dei 67 anni, si discute di Quota 102 nel 2022 e di Quota 104 nel 2023, maturabili rispettivamente con 64 e 66 anni di età, rispetto ai 62 richiesti da Quota 100, ed almeno 38 anni di contributi. 

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