Il Tribunale di Milano ha così confermato il diritto degli utenti Tim al rimborso per la vicenda tariffe 28 giorni.
Il Tribunale di Milano ha deciso. TIM dovrà rimborsare i clienti che tra il 2017 e il 2018 avevano pagato la bolletta ogni 28 giorni, invece che ogni 30 giorni. Infatti, secondo i giudici che hanno deciso, sarebbe stato corretto pagare ogni mensilità, allo scadere dei 30 giorni completi e non dei 28. La sentenza ha confermato un provvedimento del 2018, estendendo però il lasso di tempo sul quale i clienti TIM hanno diritto al rimborso che non è più da giugno 2017 ad aprile 2018 ma da aprile 2017 ad aprile 2018.
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Il Tribunale di Milano ha così confermato il diritto degli utenti Tim al rimborso per la vicenda tariffe 28 giorni schierandosi così dalla parte di Movimento Consumatori, che ha denunciato gli operatori al Tribunale. “Con Tim come con Wind 3 il giudice ha esteso i rimborsi di qualche mese rispetto a quanto previsto dalla delibera. Si conferma il principio stabilito da Agcom che le tariffe 28 giorni sono illegittime”, dice Alessandro Mostaccio, segretario generale dell’associazione. Già, perché la stessa cosa era accaduta anche con Wind 3 qualche tempo fa. Insomma, le tariffe di 28 giorni sono dichiarate illecite anche da una norma dello Stato.
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“Abbiamo avuto l’ennesima conferma – afferma Mostaccio – che la strada intrapresa, in sinergia con l’Agcom per opporsi a una pratica commerciale scorretta, ingannevole e idonea a falsare il comportamento economico dei consumatori, è quella giusta. Seguiremo con attenzione l’operato di Tim S.p.A. in modo che adempia a tutti gli obblighi informativi prescritti e attivi una procedura per accogliere le richieste di rimborso da parte dei consumatori”.
Il giudice ha stabilito il rimborso anche per gli ex clienti che avevano l’offerta sulla telefonia fissa. Probabilmente, dovrà essere inviato un avviso per comunicare la possibilità di richiedere un rimborso, che non è automatico ma scatta su richiesta. Per gli utenti, il guadagno è minimo ( circa qualche euro ogni mese), ma per la compagnia telefonica ammonta a milioni di euro. Anche il Consiglio di Stato aveva confermato il potere di Agcom di imporre i rimborsi automatici, ma l’Autorità non sembra intenzionata a insistere su questa strada.
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