Secondo un’indagine del gruppo Webuild, risultano scoperti oltre 100mila posti nel settore delle grandi infrastrutture
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è, ma mancano i lavoratori. Se è vero che i progetti sono tanti, e i fondi sono stati stanziati, manca la materia prima: i lavoratori. Secondo un’indagine del gruppo Webuild, ex Salini Impregilo, colosso del comparto dell’edilizia, riportata da Il Messaggero, “risultano scoperti oltre 100mila posti nel settore delle grandi infrastrutture di cui 3mila figure di staff specializzato, 23mila operai specializzati e più di 70mila operai generici”. Figure, queste, assolutamente necessarie per accelerare le costruzioni e permettere la realizzazione delle opere previste dal Pnrr.
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Mancano ingegneri, project manager, contabili, esperti in gestione delle risorse umane, responsabili della gestione di cantieri, autotrasportatori, operatori addetti alle Tbm, minatori, carpentieri, saldatori, addetti agli impianti elettrici e meccanici. Ma la lista è lunga e si cercano operai molto più specializzati come esperti di scavi, di impianti elettrici e meccanici e delle attività di cantiere, minatori, escavatoristi, jumbisti, lancisti, palisti, pompisti, canneggiatori, carpentieri, saldatori, operatori di mezzi di cantiere. Infine non si trovano capisquadra piazzali, operatori di nastro, addetti ai cunicoli. Per questo che Intesa Sanpaolo ha creato un tavolo di istituzioni, enti pubblici, imprese e mondo della finanza. L’incontro “Infrastrutture sostenibili: un bene comune”, ha fatto il punto sulle figure professionali che ad oggi mancano in Italia. Per rispondere al problema, il gruppo Webuild propone di puntare su formazione, reskilling e upskilling di giovani disoccupati e inoccupati attraverso percorsi di formazione dedicati al settore delle costruzioni negli istituti professionali e nelle università.
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La denuncia dell’Ance
“Grazie alle opportunità offerte dal Pnrr, dal Superbonus e da una ripresa del mercato immobiliare si potrebbe tornare ai livelli occupazionali registrati prima della crisi. Oggi però per realizzare il Pnrr e soddisfare le richieste provenienti dal privato mancano nel complesso, secondo i nostri calcoli, circa 265mila lavoratori, tra ingegneri, project manager, responsabili della gestione di cantieri, autotrasportatori e operai. Per gli operai specializzati nelle costruzioni la difficoltà di reperimento raggiunge quasi il 60 per cento. Bisogna puntare su un pacchetto di misure per favorire le assunzioni e la formazione dei giovani“, è la denuncia di Gabriele Buia, presidente Ance, Associazione nazionale dei costruttori edili.