I pagamenti contactless sono funzionali, veloci e igienici. Questa tecnologia ci espone tuttavia e nuovi rischi: i nostri dati bancari potrebbero venire intercettati.
Pregi e difetti. Ogni tipo di sistema di pagamento ha pro e contro di cui bisogna essere consapevoli. La tecnologia ci viene in aiuto e ci solleva in molte situazioni, dove la nostra vita viene semplificato automatizzando determinati gesti. I sistemi di pagamento hanno fatto un vero passo da gigante con l’intruduzione dei sistemi elettronici contactless, in cui non c’è necessità della digitazione del pin, almeno per ora con importi fino a 25 euro.
Con la pandemia sono milioni di italiani ad aver scoperto questo sistema che evita qualsiasi tipo di contatto, ottimo quindi per l’igiene, ma va tenuto conto che questo modo di pagare non è esente da rischi, soprattutto per quanto riguarda possibili frodi. Per questo vanno utilizzate sempre delle accortezze, così da non trovare amare sorprese quando si controlla il conto bancario.
Tutto nasce anche dalla stretta sull’utilizzo del contante, che a partire dal primo gennaio 2022 scenderà a 1000 euro. Quindi via libera alla moneta elettronica, tracciabile sicura o quasi.
Contactless, attenzione a come lo usi: una guida per evitare le frodi
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Secondo Federdistribuzione infatti nel 2020 l’Italia è passata da 57% al 68% nell’utilizzo di sistemi elettronici di pagamento, un incremento che si è avuto in un arco temporale di ben 8 anni. Quindi ci sono ragioni sanitarie e anche fiscali, a spostare il pagamento dai contanti alle carte o smartphone, ma come detto vanno ricordati i rischi che si possono correre.
Il contactless è il sistema di pagamento senza contatto che consente di effettuare acquisti tramite carte di debito, credito e smartphone senza l’inserimento fisico della tessera nel lettore, ma semplicemente avvicinandola allo stesso. Le carte abilitate a questa funzione sono dotate di tecnologia NFC e RFID e si riconoscono dall’immagine del wi-fi stampata. La tecnologia, che può essere presente sia su carte che su smartphone, consente la transazione anche senza la digitazione del PIN di 5 cifre, utilizzando il chip presente sul dispositivo, che memorizza i dati di pagamento dell’utente e li trasmette via wireless.
Se utilizziamo uno smartphone dotato di tecnologia NCF per i pagamenti, assicuriamoci che quando non lo utilizziamo sia sempre bloccato da PIN. In questo modo qualunque lettore di chip contactless non potrà intercettare i nostri dati, a parte il momento preciso in cui sbloccheremo il nostro telefono per effettuare il pagamento.
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Le carte di pagamento contactless andrebbero conservate in custodie specifiche per carte di credito, schermandole in questo modo da intercettazioni di dati indesiderate. Oggi il limite per utilizzare questi sistemi senza PIN è di 25 euro, ma dal primo gennaio passerà a 50. Anche se le probabilità di un’evenienza simile sono abbastanza basse, non può sicuramente essere escluso il caso in cui una distanza troppo ravvicinata a un terminale POS di pagamento con la nostra carta di pagamento contactless, possa autorizzare senza la nostra volontà un addebito sul nostro conto di un acquisto effettuato da un altro cliente, presente accanto a noi. Tuttavia, non è nemmeno da escludere che i nostri dati bancari possano venire intercettati via wireless deliberatamente da qualcuno, come quando siamo in fila alla cassa in attesa con la carta in mano pronta al pagamento.