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PostePay: pagamenti non autorizzati sulla tua carta, e più volte al giorno. Come puoi difenderti

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Riccardo Magliano

Con un mondo che si sposta sempre più verso i pagamenti elettronici e digitali, servizi come PostePay sono molto importanti ed è obbligatorio saperli usare senza controindicazioni.

In questi ultimi tempi si sta verificando un problema piuttosto grave su molti PostePay di diversi utenti italiani. Sulle carte vengono addebitati dei pagamenti non autorizzati a store online come quelli di Google o Apple per cifre irrisorie, che vanno dai 4 agli 8 euro, ma ripetute anche 10 olte in una sola giornata. Si calcola che questi pagamenti portino via dalle tasche degli utenti PostePay una media di 60 euro al giorno. Stiamo parlando di centinaia di segnalazioni di pagamenti non autorizzati da diverse tipologie di carte PostePay che vengonono addebitati sotto la dicitura “altro/shopping e servizi”.

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Si tratta ovviamente di una truffa. Come in altri casi noti di truffe su pagamenti non autorizzati, le cifre prelevate sono basse per fare in modo che gli utenti non se ne accorgano finché non è troppo tardi. Specialmente quegli utenti che utilizzano spesso PostePay per pagamenti di basso imposto possono impiegare molto tempo a capire che stanno subendo un attacco. Il primo passo per difendersi da questa truffa è staccare immediatamente il metodo di pagamento dalle app Google Store e Apple Store, qualora sia associato. Può infatti accadere di trovarsi pagamenti non autorizzati anche senza avere la carte collegata al metodo di pagamento dei servizi digitali. Il secondo passo è segnalare l’accaduto a Poste Italiane tramite il numero verde 800.00.33.22, che provvederà al blocco della carta. Infine si può sporgere querela contro ignoti per la truffa subita.

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Una volta ottenuta la copia della querela dai Carabinieri è possibile inviare la richiesta di rimborso a Poste Italiane, che ha il dovere di prevenire simili casi di sottrazione di denaro non autorizzato. Poste Italiane è quindi obbligata a rimborsare le vittime della truffa. Ci sarebbe anche la possibilità di inviare una richiesta di rimborso a Apple o a Google e di ricerverlo, ma tendenzialmente Poste Italiane, in quanto emanatore della carta, è più affidabile in quanto costretto per legge a effettuare il rimborso. Per richiedere il rimborso è necessario formulare una diffida con allegato una copia dell’estratto conto e della querela sporta. La diffida può essere inviata solo tramite posta raccomandata o tramite PEC.

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