Tra i chiarimenti sul Green Pass obbligatorio, alcuni sono dedicati a categorie di lavoratori come tassisti, parrucchieri, estetisti e lavoratori autonomi.
Il governo ha pubblicato una Faq per gestire meglio la questione delle misure che partono da oggi per i lavoratori privati e pubblici e sul controllo del certificato verde nei luoghi di lavoro. Il primo concetto ribadito è che ogni entità sarà autonoma nella gestione dei controlli. Dunque dovranno esserci dei soggetti incaricati ai controlli sui green pass dei dipendenti al loro ingresso nel luogo preposto al lavoro, senza che questo comprometta la puntualità, evitando così ritardi o code. questi non devono comprendere tutti i lavoratori, ma possono essere fatti a campione su almeno il 20% dei lavoratori e adottando un criterio di rotazione.
Per quanto riguarda la categoria dei tassisti e degli NCC, non sono previsti controlli né per il lavoratore, né per i clienti, a cui quindi non dovrà essere chiesto nulla. Per quanto riguarda l’attività dei parrucchieri e in generale degli estetisti, anche in questo caso non c’è obbligo per i clienti di chiedere il certificato a chi lavora, che comunque dovranno per forza possedere il green pass.
Green pass obbligatorio, cosa accade ai lavoratori autonomi
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Più complessa è la questione dei lavoratori autonomi, visto che il governo ribadisce che se questi prestano attività per un’azienda cliente e devono entrare nelle sue sedi, devono essere sottoposti a controlli. Questo significa che anche i lavoratori autonomi sono tenuti al rispetto dell’obbligo se per svolgere la loro attività lavorativa devono entrare in azienda. Allo stesso modo, saranno obbligati ad esibire la certificazione anche i soggetti che svolgono “attività di formazione o di volontariato” all’interno delle strutture aziendali.
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Per quanto riguarda i lavoratori che arrivano in somministrazione, la verifica dovrà essere effettuata sia dalla società che somministra che da quella che li utilizza. l nuovo sistema sul controllo del Green Pass si andrà ad aggiungere all’app VerificaC19, utilizzata in tutte le attività in cui è già obbligatorio esibire la certificazione. “Nei casi di specifiche esigenze organizzative”, resta ferma la possibilità che il datore di lavoro chieda con anticipo il Green Pass al lavoratore. In ogni caso, il datore di lavoro che non effettua le verifiche previste sul proprio personale dipendente “rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro”.