Nuove regole per la privacy. L’ultimo decreto legge riconosce la priorità dell’interesse pubblico rispetta alla riservatezza dei dati personali
E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge n.139/21, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che regolamenta – tra le altre cose – varie questioni di privacy. Si riconosce la priorità dell’interesse pubblico rispetto a quello della riservatezza sui dati personali. “Il decreto legge – ricorda Il Sole 14 ore – cancella il potere del Garante della privacy di prescrivere misure e accorgimenti a garanzia dell’interessato nel caso dei trattamenti svolti per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico che possono presentare rischi elevati”.
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La legge sulla privacy prevede che il trattamento dei dati personali da parte di un’amministrazione pubblica, una società a controllo pubblico o un organismo di diritto pubblico “sarà sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri a essa attribuiti”.
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Per quanto riguarda il Pnnr, il decreto prevede che i pareri dell’Autorità garante sui dati personali debbano essere dati entro un mese dalla richiesta. Trascorso questo lasso di tempo, si potrà procedere a prescindere dal tipo di parere. Inoltre si dispone fino a 8 anni la possibilità di disporre di una certa quantità di dati, non soltanto quelli strettamente fiscali. Si prevede anche c’è l’anonimometro, la possibilità di rendere anonimi i dati scritti sull’Anagrafe tributaria per analizzare il rischio di evasione e definire i parametri necessari per fare tutti i controlli. Tramite questo sistema, chiarisce Il Giornale, l’Agenzia delle Entrate può attingere in forma anonima ai dati dei contribuenti relativi alle abitudini di spesa e proceder agli opportuni controlli per stanare gli evasori.