Anche per il mese corrente Inps prevede di erogare in anticipo il Rdc, almeno per le famiglie che ricevono pure l’assegno unico.
Dunque l’Inps anticiperà quanto importante pagamento, come già avvenuto a settembre, ma chi percepisce non solo questa erogazione, ma anche altri aiuti sociali, riceverà altre due belle sorprese.
Queste riguardano quello che viene definito “assegno unico“, un bonus introdotto per chi ha figli a carico fino ai 18 anni di età, partito dal 1° luglio 2021. Questo aiuto sociale si può sommare al reddito di cittadinanza ed è per questo che ottobre sarà il mese della tripla ricarica della tessera.
Entro il 31 ottobre infatti è possibile richiedere le mensilità arretrate dell’assegno unico, che è stato prorogato e per questo chi già percepisce il RdC non dovrà effettuare alcuna domanda, perché riceverà il versamento d’ufficio. Questo significa che, oltre al pagamento della quota spettante per il Reddito, chi ha il diritto – i nuclei familiari con figlio fino a 18 anni a carico che rientrano ovviamente nei parametri stabiliti dal governo – potranno incassare altri due accrediti, quelli riferibili agli arretrati di agosto e settembre 2021.
Triplo versamento per chi ha il Reddito di cittadinanza e figli a carico: arrivano gli arretrati dell’assegno unico
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Ma quanto saranno versati tutti questi bonus? Tutti i nuovi beneficiari del RdC potranno avere a diposizione il denaro dal 10 del mese, mentre i vecchi potranno accedere dal 20 in poi. A scalare a fine mese è l’assegno unico. I titolari del reddito potranno riceverlo per il 27 e questa calendarizzazione dovrebbe essere confermata anche per novembre e dicembre. Per quanto riguarda il 2022 invece si procederà all’erogazione dell’assegno unico universale, che sarà comunque ancora compatibile con il reddito.
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Chi avesse necessità di capire l’ammontare del bonus può consultare il cassetto previdenziale sul portale dell’Inps, dove potrà verificare sia le date di pagamento che le erogazioni già avvenute. Per accedere, a partire dal 1 ottobre, è necessario essere titolari di Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta di identità elettronica) o Cns (Carta nazionale dei servizi). Non è invece più possibile utilizzare il vecchio Pin dell’Inps.