Ecco il calendario 2021 da Nord a Sud (diviso per fasce da A ad F) con le date di accensione dei riscaldamenti e termosifoni.
Purtroppo – o per fortuna – è terminata l’estate, anche quella meteorologica. Il brusco calo delle temperature di questa ultima settimana ci ha riportato bruscamente nell’autunno fresco che preannuncia l’arrivo del prossimo inverno. Questo significa tornare ad affrontare la prossima riaccensione dei riscaldamenti, che ci avevano salutato il 15 aprile scorso, quando erano stato spenti. Come ogni anno, a seconda della latitudine del nostro paese, viene previsto un calendario per la riaccensione. Questo perché ci sono esigenze diverse tra i paesi posti sull’arco alpino e quelli in Sicilia. Mentre i primi stanno già affrontando temperature basse, causate anche dalla tramontana che sta spazzando l’Italia, giù nel profondo sud il clima è ancora più che mite.
Per ottimizzare i consumi ed evitare sprechi, ogni anno viene pubblicato un calendario con le accensioni dei riscaldamenti, basato su legge nazionale. Per questa stagione vale la pena ricordare il brusco aumento del costo del gas, che nonostante gli interventi del governo potrebbe toccare un +30%. Per questo bisogna fare particolare attenzione per non eccedere negli orari di accensione, soprattutto per quanto riguarda i condomini.
Si apre la stagione del riscaldamento: regole e calendario per tutta l’Italia
Innanzitutto va ricordato che il riscaldamento può essere acceso per un massimo di 14 ore, a partire dal 15 ottobre e fino al 15 aprile. Nel caso però di situazioni climatiche avverse i comuni possono derogare consentendo accensioni al di fuori delle date previste. Secondo il Dpr del 1993 il nostro paese è suddiviso in 6 fasce climatiche.
La prima è la zona F, quella delle Alpi – che include però anche Trento e Belluno – dove non ci sono limitazioni: si può accedere il riscaldamento in qualsiasi periodo dell’anno, estate compresa. La zona E invece include la Pianura Padana, dove è consentita l’accensione appunto dal 15 ottobre al 15 aprile, sempre per 14 ore. Queste sono le province: Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia e Como. E ancora da Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli e Bologna. A queste se ne aggiungono altre, per la particolare posizione geografica: Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Rovigo. Infine da Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.
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La zona D invece consente di aprire i termosifoni dal 1° novembre al 15 aprile per 12 ore al giorno: Avellino, Ancona, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Chieti, Forlì, Firenze, Genova, Grosseto, Isernia, Livorno e Lucca. Comprende inoltre Macerata, Massa C., Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Pescara, Roma, Siena , Terni, Teramo, Vibo Valentia e Viterbo. Quella C invece permette 10 ore di accensione dal 15 novembre: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce e Napoli. E poi Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto. La zona B include grigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani. In tali città i riscaldamenti si accenderanno dal 15 novembre e per 10 ore al giorno. Infine c’è la zona A con le isole (Linosa e Lampedusa) e Porto Empedocle. Qui i termosifoni si accenderanno dal 1° dicembre al 15 marzo per 6 ore al giorno.