In occasione della Giornata Internazionale della consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari, i consigli della nutrizionista Valentina Galiazzo
Spesso mentre si cucina si arriva a sprecare una notevole quantità di cibo. Una prima fonte di consumo è rappresentato dalla spesa , che spesso facciamo in modo sbagliato e senza pensarci, commettendo errori che portano ad un notevole spreco di tempo e soldi. Ma un’altra, e spesso più esosa, è rappresentata dall’atto stesso di cucinare. Dopo aver acquistato alimenti e cibi , questi finiscono in dispensa, in frigorifero o nel freezer anche se, talvolta, possono essere conservati a temperatura ambiente , magari fuori al balcone in un contenitore apposito. Conservare gli alimenti ad una temperatura precisa e adatta può aiutare a mantenere gli alimenti ad una giusta conservazione.
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Secondo i consigli del Ministero della Salute carne e pesce devono sostare nella parte più fredda del frigorifero mentre la parte centrale è adatta a uova, latticini, dolci a base di creme e panna e ad alimenti da conservare in frigorifero dopo l’apertura. Nella zona a temperatura maggiore vanno invece riposte verdure e frutta. Al lato del frigorifero, invece, in genere vanno prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione come il burro.
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In occasione della Giornata Internazionale della consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari, il 29 settembre, la nutrizionista Valentina Galiazzo ha spiegato alcuni piccoli consigli per riutilizzare cibi senza sprecarli. “Di frutta, verdura e legumi si può consumare praticamente ogni parte e spesso non lo sappiamo. Cucinare in modo consapevole ci può aiutare a ridurre o addirittura evitare gli sprechi alimentari”, ha spiegato a Fanpage.it. “L’acqua di cottura è un perfetto sostituto delle uova nella preparazione dei dolci. Quest’acqua, nota come acquafaba, si può montare a neve proprio come gli albumi delle uova, il bianco”, ha detto. E ancora: “La buccia della frutta contiene vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibra. Quantità e tipi variano a seconda del tipo di frutta. Ma consumare un frutto intero vorrà dire introdurre nell’organismo molti più nutrienti rispetto all’omologo sbucciato”.
Occhio anche agli agrumi: “L’albedo è quella parte bianca che sta intorno al frutto. L’albedo è ricco di pectina, come le mele e le pere, e anche di sostanze antisettiche e balsamiche. Inoltre è regolatore delle funzioni intestinali e anche della glicemia. È ricchissimo di bioflavoidi, utili per la circolazione venosa e la salute dei capillari. Uno dei modi migliori per consumare l’albedo del limone? Tagliarlo e aggiungerlo all’insalata”.