Proprio ora che i prezzi delle bollette si preparano ad aumentare, può essere utile cambiare la caldaia di casa. Ecco come con l’ecobonus.
I prezzi del gas e dell’elettricità si preparano ad aumentare e le stangate sulle famiglie italiane non tarderanno ad arrivare. Per questo, è importante correre ai ripari e cercare di prevenire, quando possibile, il danno. Potrebbe essere utile cambiare gli elettrodomestici, optando per quelli che consumano meno. A proposito di caldaie, in genere queste, se in case indipendenti, hanno un ciclo di vita che si aggira tra 10 e 15 anni oppure, in alcuni casi limite, anche ai 20 anni. Generalmente, trascorso questo arco di tempo, la caldaia inizia a dare problemi o a fornire prestazioni decisamente peggiori di quelle fornite appena usata.
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Chiaramente, il tutto dipende dall’impianto; dalla marca; dalla potenza. Generalmente, stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, cambiare la caldaia diventa obbligatorio dopo 10-15 anni circa di vita dell’impianto in una casa, a prescindere se questa è una casa in un condominio oppure una casa singola indipendente, una villetta o una grande villa. Lo stesso vale per caldaie in appartamenti condominiali.
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Cambiare la caldaia con l’ecobonus
Il Governo Italiano offre delle agevolazioni fiscali, comunemente note come “eco bonus”, per chi vuole sostituire la propria caldaia. Il Bonus Caldaia è una detrazione applicata all’acquisto di una nuova caldaia in base alla sua efficienza energetica. La detrazione è stata possibile a partire dal 1° luglio 2019, grazie al Decreto Crescita e permetteva di ottenere una detrazione Irpef in 10 anni oppure uno sconto immediato in fattura, senza obbligo di comunicazione all’ENEA. Con la Manovra del 2020, poi confermata nel 2021, quest’ultima modalità non è più ammessa. L’unica opzione, pertanto, resta la detrazione Irpef in 10 anni. E’ possibile usufruire del bonus caldaia usufruendo delle agevolazioni destinate a chi ristruttura la casa; sfruttando l’Ecobonus, quindi per ottenere un risparmio energetico; oppure tramite il Superbonus al 110%, nel caso di riqualificazione energetica dell’ edificio.
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Le detrazioni non sono tra di loro cumulabili. E’ possibile detrarre dalla spesa: la caldaia e tutti gli accessori; la manodopera; le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse; il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti; le spese per perizie e sopralluoghi; l’IVA; l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni; le autorizzazioni; le comunicazioni di inizio lavori.
Lo sconto dev’essere diviso in 10 importi uguali e ognuno di questi dev’essere comunicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo alla spesa sostenuta. Inoltre, per accedere al Bonus è necessario che il pagamento della caldaia in oggetto avvenga tramite bonifico parlante, come previsto dal testo di legge dell’Ecobonus. La detrazione fiscale è pari al:
- 65% per l’installazione di una nuova caldaia a condensazione di classe A, con montaggio delle valvole a termoregolazione.
- 50% per l’installazione di una nuova caldaia a condensazione di classe A, ma senza il montaggio delle valvole.
- 0% per l’installazione di caldaie di classe B o inferiori.