A trovare il corpo del ragazzino, ormai esanime, è stato il cugino: il padre del 13enne non era in casa quando è accaduta la tragedia.
Si tratta di una vera e propria tragedia su cui cercheranno di fare luce i Carabinieri. Il giovane è stato trovato esanime, incastrato nel divano letto di casa, ma la dinamica per ora rimane oscura, senza una prima spiegazione sul dramma accaduto nella piccola città piemontese. Il 13enne, di origine senegalese, viveva insieme al padre a via Zangrandi da diversi anni, conosciuto da tutti gli abitanti della zona e la sua morte ha provocato dolore nel quartiere.
Il divano-trappola che è stato fatale per il ragazzo
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Secondo i primi elementi emersi durante l’avvio delle indagini sempre che la testa del ragazzo sia rimasta incastrata nel divano letto del soggiorno, dove si trovava per riposare. Improvvisamente questo si è richiuso senza dare la possibilità di liberarsi. Una delle cause, ma sarà oggetto di approfondimento, potrebbe essere una molla difettosa, scattata poi improvvisamente.
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Purtroppo l’arrivo dei soccorsi è stato purtroppo inutile: sono giunti insieme ai carabinieri, ma il 13enne era già senza vita anche a causa dell’esile corporatura. Il ragazzino è stato trovato dal cugino e si trovava in casa da solo, visto che il padre si era recato per qualche giorno in Senegal. Il cugino, non avendolo sentito per diverse ore e sapendolo solo, si è recato nell’abitazione per portargli la cena, ma una volta aperta la casa non lo ha trovato. Cercando per le stanze ha visto il divano richiuso, scoprendo la tragica morte. La procura ora dovrà decidere se effettuare o meno l’autopsia o se riconsegnare direttamente il corpo ai familiari, che hanno dichiarato l’intenzione di riportarlo in Senegal.