Continua a salire l’inflazione nella zona euro. L’aumento dei prezzi potrebbe innescare reazioni a catena.
Sarà un autunno caldo e difficile e c’è da prepararsi ad un aumento dei prezzi. Infatti, continua a salire l’inflazione nella zona euro tanto che, secondo l’Eurostat, il tasso è salito a settembre al 3,4%, in aumento rispetto al 3% di agosto, toccando il livello più elevato da 13 anni. A spingere verso l’aumento dei prezzi è l’aumento del costo dell’energia che segna un rincaro del 17,4% rispetto a settembre 2020. Seguono i beni industriali con un aumento del +2,1%, i generi alimentari, alcolici e tabacco con un aumento del 2,1% e servizi del +1,7%. I livelli di inflazione più elevati si registrano in Estonia e Lituania ma anche in Germania, dove è stato raggiunto un valore che non si vedeva da 29 anni. In Francia aumenta al 2,7% e anche la Spagna aumenta di un punto percentuale. Mezzo punto in Italia, dove l’indice dei prezzi al consumo passa dal 2,5 al 3%.
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Le cause vanno cercate prevalentemente nell’aumento del costo dell’energia e del petrolio. Inoltre, da diversi mesi, si osserva un rialzo significativo anche delle materie prime alimentari. Il Food Index redatto dalla Fao ad agosto ha registrato un rialzo di oltre 30 punti rispetto ai 12 mesi precedenti. Secondo l’Istat, a settembre il rialzo dei bei alimentari è stato dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Il carrello della spesa è passato da uno +0,6% di agosto a +1,2% dei mesi successivi.
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I Paesi si sono mossi in ordine sparso e poco coeso, cercando di affrontare ognuno a suo modo il problema. L’Italia ha in parte sterilizzato il caro-bollette con il taglio degli oneri di sistema, così come Grecia e Spagna e la Francia, che ha deciso di frenare l’aumento. La faccenda riguarda proprio l’Europa dal momento che, se l’inflazione continuasse a salire, potrebbe del resto venire meno il sostegno finora fornito dalla banca centrale. La Commissione dovrebbe presentare martedì una serie di proposte, tra cui la centralizzazione della stipula dei contratti di fornitura e l’incremento delle riserve e stoccaggio di gas. Christine Lagarde sostiene che l’aumento è temporaneo ma intanto, in vista dell’Eurogruppo di lunedì, sta montando la preoccupazione fra i governi.
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