l premier Draghi ha affermato come il quadro economico sia “di gran lunga migliore di quanto ipotizzato in primavera”: ecco le sue parole e gli interventi del Nadef.
Il premier rassicura sullo stato dell’economia italiana confermando che il quadro economico è molto meglio di quanto ci si poteva aspettare. L’affermazione è stata fatta durante il suo intervento sul Nadef, la nota di aggiornamento sui Documenti di Finanza Pubblica. “Il deficit è più basso ed in calo rispetto al 2020, così come il debito pubblico in lieve discesa. Cosa significa? È la prima conferma che dal problema del debito pubblico si esce prima di tutto con la crescita, è la prima conferma quantitativa”, sottolinea Draghi.
Dunque la ripresa è in atto, sia economica che di fiducia ed è previsto un aumento degli investimenti del 15% quest’anno e del 9% per il prossimo, annullando così il gap del 2020. Secondo il presidente del Consiglio la sfida più importante che abbiamo davanti è che la crescita sia definita, strutturale, più alta di quella della pandemia e che erano la causa della crisi continua del debito pubblico.
In questo, sempre secondo Draghi, il contributo fondamentale è stato dato dalla vaccinazione e che per questo la crescita va difesa in tutti i modi ed essere pronti ad affrontare la recrudescenza dell’economia. Non a caso i nuovi positivi sono calati del 26% negli ultimi 7 giorni: il vaccino è l’unico modo sicuro per proteggere noi stessi e i nostri cari.
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Uno dei nodi attuali per il governo è l’aumento paventato per il catasto e le rendite. Su questo Draghi ha messo davanti l’impegno del governo che non si pagherà né di più né di meno di prima e saranno riviste le rendite per come sono state fissate. Oggi l’Italia geografica è più piccola dell’Italia catastale, e per questo va andata a fondo del problema. Il governo dunque non cambierà il carico fiscale e per questo la riforma si farà, ma senza aumenti.
“Il governo non si prepara a tassare la prima casa, mi pare che ci sia una esclusione esplicita su questo punto. È una delega molto generale che prepara il terreno ai decreti delegati”.
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Per quanto riguarda Irpef ed ammortizzatori sociali, il governo intende avviare la prima fase della riforma che prevede come l’assegno unico universale per i figli sia messo a regime. “Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare – si legge nel documento – determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell’anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell’efficientamento energetico e dell’innovazione”. Il Pil è previsto in ripresa: dal 4,5% stimato in precedenza al 6% secondo le nuovi previsioni del ministro dell’Economia, Daniele Franco, nell’introduzione alla nota di aggiornamento al Def. L’indebitamento netto, invece, nel 2021 si attesterà al 9,4% del Pil mentre il prossimo anno sarà al 5,6% del Pil, un valore più elevato rispetto al tendenziale che è stimato al 4,4%, liberando 1,2 punti di Pil di risorse per la Legge di bilancio.
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