La Procura di Milano ha avanzato la richiesta di archiviazione per i 73 indagati accusati di vendere diamanti a un valore superiore rispetto al costo di mercato.
C’è anche Vasco Rossi tra i 600 risparmiatori che sono stati ingannati dalle banche nell’acquisto di diamanti, poi rivelatisi falsi. Infatti, la Procura di Milano ha avanzato la richiesta di archiviazione per i 73 indagati accusati di vendere diamanti a un valore superiore rispetto al costo di mercato. La pm di Milano Grazia Colacicco, pur riconoscendo la truffa ai danni di tantissimi investitori, ha comunque chiesto l’archiviazione per “avvenuta estinzione del reato”. Sempre secondo la pm, “la vicenda evidenzia la piena sussistenza dei fatti di truffa”. Tuttavia, ha aggiunto il pubblico ministero, “l’atto di disposizione patrimoniale, momento consumativo del delitto di truffa, è tanto risalente nel tempo da comportare l’avvenuta estinzione del reato”.
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Insomma, l’inganno c’è stato… ma troppo tempo fa! Infatti, dal momento dei fatti, sono passati sette anni e mezzo. Così, per le vittime della truffa dopo il danno arriva anche la beffa. Se i giudici dovessero accogliere la richiesta della Procura, gli investitori potrebbero perdere tutto il denaro investito nell’affare.
Secondo gli inquirenti circa 600 risparmiatori sarebbero stati “sollecitati” a sottoscrivere contratti di acquisto dei diamanti per un prezzo notevolmente maggiore rispetto al reale valore anche tramite false quotazioni. I diamanti sarebbero stati venduti da cinque banche italiane: tra queste le banche Banco Bpm, Unicredit, Mps e Banca Aletti, che compravano dalla Intermarket Diamond Business spa e dalla Diamond Private i diamanti preziosi per poi rivenderli a prezzi molto più alti. Tra le vittime del raggiro anche Vasco Rossi: il cantante ha acquistato diamanti per un valore di due milioni e mezzo, tra il 2009 e il 2011. Con lui anche la conduttrice Federica Panicucci e la imprenditrice Diana Bracco. Questi hanno fatto causa mentre chi ha chiesto una mediazione ha ottenuto il rimborso fino al 70 per cento di capitale.