Hanno prenotato un tavolo al ristorante, sono arrivati, si sono seduti e hanno cenato. Poi sono andati via senza pagare. Il titolare minaccia di diffondere il video.
Hanno prenotato un tavolo al ristorante, sono arrivati, si sono seduti e hanno cenato. Poi sono andati via senza pagare. È successo nel weekend a Bari, al Belvedere di Santo Spirito, e il ‘colpo’ è stato messo a segno da un uomo e una donna neanche più in età così giovane da poter archiviare la vicenda, come spesso accade in questi casi, nella sezione ‘bravate di gioventù’. “Questo è furto”, tuona infatti Alessandro, il titolare dell’attività. E siccome dalle telecamere di videosorveglianza è riuscito ad acquisire le immagini che inchiodano i due responsabili, sui social ha dato loro un ultimatum.
Ci troviamo praticamente di fronte a qualcosa di simile alla famosa scena de “I Laureati” di Leonardo Pieraccioni, con la fuga improvvisa per evitare di pagare quanto spetta al ristoratore. Nel momento in cui sediamo al ristorante parte una sorta di contratto che prevede un corrispettivo in denaro a fronte della fornitura di un bene, in questo caso il cibo. Per questo il rispetto del contratto è normato dalla legge, che lo rende obbligatorio. Tuttavia ci sono dei casi in cui prevale il diritto del consumatore e quindi può accadere di avere il diritto di non pagare il conto.
Vediamo quali sono i casi in cui l’accordo tacito tra ristoratore e cliente non viene rispettato e quindi si entra nella possibilità non dover saldare quanto dovuto.
Fuggono senza pagare il conto, ma il proprietario minaccia di diffondere le facce se non pagano
Il primo caso in cui può esserci la possibilità di non pagare o quanto meno pagare solo una parte è legata alla pietanza che viene portata a tavola. Se questo risulta diversa rispetto al menu o alla descrizione del cameriere – ad esempio con ingrendienti non elencati che potrebbero causare problemi di salute – allora è possibile contestare il conto al momento del pagamento.
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In particolare, potremmo trovarci di fronte ad una vera e propria frode se l’alimento è diverso da quanto prospettato, tutto fatto volontariamente. Purtroppo questi non sono casi così rari, basti pensare alla ristorazione prettamente dedicata ai turisti, che non conoscono alcuni piatti. Come detto va sempre segnalata la presenza di alimenti potenzialmente allergenici, sottolineati nel menu. Inoltre va esplicitato se l’alimento è fresco o surgelato: anche questo può dare adito ad un contestazione.
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Un altro elemento poco conosciuto è il menu, che per legge deve essere fornito in sala, ma soprattutto esposto fuori dal locale. Questo serve ad evitare sorprese amare con il conto, con prezzi “gonfiati” a seconda del tipo di commensale. Su questo vengono in mente scontrini mostruosi visti in alcune città d’arte per turisti di determinate nazioni. Naturalmente va esplicitato il costo delle singole portate, del coperto e degli eventuali servizi accessori: non si tratta di una cortesia verso i clienti, ma di un vero e proprio obbligo di legge.