Il gruppo China Evergrande rischia il fallimento. Tra gli esperti del settore finanziario c’è già chi lo considera il caso Lehman Brothers cinese.
Il caso del fallimento Lehman Brothers il 15 settembre 2008 è stato un campanello di allarme per tutti. Il collasso di uno dei più grandi gruppi finanziari degli Stati Uniti ha portato a un effetto a catena che ha dato il via alla grande crisi economica, i cui strascichi finanziari e psicologici perdurano ancora oggi. Il gruppo immobiliare China Evergrande, a Pechino, rischia di avere un impatto simile. La grande compagnia immobiliare, seppur non abbia la sua principale attività nell’ambito finanziario, è molto legata a quello stesso ambito e da molti anni la sua crescita si è arrestata. Dopo il florido periodo di crescita di circa il 60% all’anno, la crescita del gruppo si è totalmente arrestata e un loro possibile fallimento potrebbe avere un forte impatto sull’economia non solo cinese, ma globale.
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Chiariamo un punto: il collasso di China Evergrande non avrà un impatto canastrofico sulla finanza mondiale che ha avuto la chiusura del gruppo Lehman. Come detto, il gruppo cinese non ha la sua principale attività nel settore finanziario e questo limita i suoi collegamenti con altre aziende che verrebbero eventualmente trascinate nel baratro. Tuttavia China Evergrande è una compagnia quotata in borsa, con un valore di mercato di 73,5 miliardi di dollari statunitensi, con progetti in città di primo e secondo livello come Pechino, Hong Kong, Shanghai e Shenzhen. La caduta di un simile gigante non può non portare delle conseguenze.
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Negli ambienti specializzati si parla di un salvataggio da parte del governo di Pechino, che però i leader cinesi hanno già dichiarato non essere nei piani. Un intervento statale in favore dei China Evergrande sarebbe eccessivamente costoso per Pechino, nonché un messaggio sbagliato per tutti gli altri attori del mercato edilizio cinese, che si trovano nella stessa situazione del macrogruppo. Dall’altra parte però il fallimento di un gruppo così grande porterebbe con se non solo i fornitori e i cittadini che vantano credito, ma l’intero settore, dal momento che la fiducia, e quindi la domanda, del mercato immobiliare crollerebbe immediatamente. Non esiste una strada giusta per salvare China Evergrande. L’unica soluzione, e soltanto parziale, sarebbe scorporare le varie attività del gruppo in altre compagnie di Stato. Per il momento però non si sanno le mosse che vuole fare Pechino, visto che sia salvare il gruppo che non salvarlo porterebbe dei problemi economici e finanziari difficili da gestire.
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