Quota Cento addio, ma qualcuno potrà chiederla anche il prossimo anno

Quota 100 ha esaurito il suo tempo. La misura sperimentale non è stata rinnovata oltre il limite minimo, ma ci sono alcuni casi in cui anche nel 2022 potrà essere richiesta.

quota 100 2022

La misura previdenziale Quota 100, istituita dal governo formato da Movimento 5 Stelle e Lega nel 2018, era un metodo di penzionamento anticipato messa in atto in via sperimentale per un tempo previsto di 3 anni con possibilità di prolungamento. Purtroppo la misura non ha dato gli effetti positivi sperati e Quota 100 non verrà riproposta anche nel 2022. La misura verrà sostituita da dei sistemi di pensionamento anticipato giudicati meno pesanti per le casse dello stato. Tuttavia ci sono ancora 3 mesi per poter richiedere il pensionamento anticipato con Quota 100, che sparirà definitivamente solo allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2021, e quindi sarà possibile ricevere la pensione a partire dal 2022.

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I requisiti per richiedere il pensionamento anticipato con Quota 100 sono i seguenti:

  • Avere un’età anagrafica non inferiore a 62 anni;
  • Avere un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni (quindi avere almento 38 anni di contributi versati).

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, si legge sul sito dell’Inps, è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata a favore dell’assicurato, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione. La pensione di Quota 100 non è comulabile con nessun reddito derivante da qualsiasi attività lavorativa, svolta anche all’estero, ad eccezione di quelli derivati da lavoro autonomo occasionale, ma solo se non superano i 5.000 euro l’anno.

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quota 100 2022

La domanda deve essere mandata per via telematica all’Inps, attraverso il servizio dedicato “Domanda di pensione di anzianità/anticipata Quota 100”, disponibile sul sito dell’Inps. In alternativa è possibile fare la domanda tramite il concact center al numero 803-164, gratuito da rete fissa, o 06-164164 da rete mobile, oppure rivolgendosi al patronato e intermediari dell’istituto. Andare in pensione con questo sistema comporta per forza una perdita economica rispetto alla normale pensione per anzianità, mediamente del 20% più alta. Può essere però conveniente per chi, in questo ultimo anno di lavoro, prevede una riduzione della retribuzione.

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