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Morire e continuare a percepire il Reddito di Cittadinanza: qualche volta accade

Published by
Libero Ramati

Dopo la morte del beneficiario del sussidio, l’uomo avrebbe presentato una nuova dichiarazione sostitutiva unica per potere avere l’assegno, incassando 4mila euro.

ll Reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Si tratta di un sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari. Questo è associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale. Come stabilito dal DL 4/2019, i cittadini possono richiederlo a partire dal 6 marzo 2019, obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.

Il beneficio economico si compone di due parti: una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza (7.560 euro per la Pensione di cittadinanza), l’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza). È prevista anche una integrazione per famiglie proprietarie della casa di abitazione, laddove sia stato acceso un mutuo: in questo caso l’integrazione, pari al massimo alla rata del mutuo, non può superare 1.800 euro.

A Corleone un uomo falsifica documenti e incassa il reddito di cittadinanza di un morto, truffando lo stato di 4000 euro

Reddito di cittadinanza (foto Adobestock)

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Questa azione fraudolente è andata avanti per mese, nonostante il titolare fosse deceduto dal 2020, ma per fortuna il raggiro è stato scoperto dalla Guardia di Finanza che ha incrociato i dati dell’Inps denunciando il quarantenne disoccupato.

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Il controllo è partito perché già il titolare non avrebbe avuto diritto alla prestazione, in quanto era sottoposto a misura cautelare personale. Durante le indagini le Fiamme Gialle hanno poi scoperto che a gennaio 2021, dopo la morte del beneficiario, il denunciato ha presentato per conto del defunto una nuova dichiarazione sostitutiva unica mirata a garantire il proseguimento dell’erogazione del beneficio, fino a scadenza prevista per giugno 2021. In totale l’uomo è riuscito dunque a incassare, senza però averne alcun diritto, 4mila euro che naturalmente ora sarà costretto a restituire.

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