Dal primo ottobre, aumenteranno le bollette del gas e dell’energia. Italiani penalizzati a causa dell’aumento del prezzo del gas e della CO2.
Dobbiamo prepararci ad un aumento dei prezzi delle nostre bollette, aumento dovuto sostanzialmente a due fattori principali: l’aumento del prezzo del gas a livello internazionale e l’aumento del prezzo della CO2 che si produce. La stangata sulle bollette di luce e gas, che scatta dal 1 ottobre, cercherà di essere colmata con un fondi governativi di tre miliardi e mezzo di euro che dovrebbero contrastare il caro-bollette in arrivo. “Ci sarà un provvedimento. Non so quale sia stato dell’arte, ma credo si dovrà intervenire presto, dal punto di vista sociale è importante la neutralizzazione degli aumenti perché la transizione ecologica deve essere equa ed inclusiva”, ha rassicurato il Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
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Ma a preoccupare sono state le parole del Ministro Roberto Cingolani secondo cui, se “lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenterà del 40%”. Dunque, una spesa di 247 euro in media a famiglia nell’arco dell’anno, causato principalmente del rincaro del metano sui mercati internazionali. Già a luglio, l’aumento del prezzo del metano sul mercato internazionale e della CO2 avevano fatto impennare del 20% le tariffe delle bollette. Così, il governo era intervenuto riducendo al 10% il rincaro stanziando 1,2 miliardi per reggere l’onda d’urto. Il primo ottobre, all’inizio del quarto trimestre, il rincaro sarà ancora più forte, del 40%.
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I motivi
La corsa al rialzo delle materie prime a causa dell’aumento della domanda ben superiore all’offerta, ha fatto lievitare i prezzi in tutto il mondo e in particolare l’Europa, dove il gas viene usato stabilmente per sostituire il carbone e per produrre energia. Come spiega Il Giornale, per produrre energia l’Italia si affida principalmente al gas naturale che, nel 2018, ha rappresentato il 45% della produzione elettrica del nostro paese. L’Italia è inoltre il secondo più grande importatore in Europa con la Russia che è il nostro principale fornitore con 32 miliardi di metri cubi importati nel 2018. In Italia pesano anche gli oneri di sistema il cui prezzo medio italiano è pari a 152,58 euro per megawattora contro 130 euro degli altri Stati.