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In carcere ingiustamente, quanto di dovrà risarcire lo Stato

Published by
Riccardo Magliano

Cosa succede se venite messi in carcere ingiustamente? Avete diritto a un risarcimento. Lo Stato paga per il suo errore di aver messo in carcere un innocente. Quanto paga? Come paga? Ecco la risposta a queste domande.

Siamo esseri umani, e in quanto tali possiamo sbagliare. Anche chi amministra la giustizia è umano e può succedere che un errore porti alla conseguenza che un innocente finisca in carcere. Questo fenomeno si chiama ingiusta detenzione ed è un fatto a cui lo Stato cerca di riparare per il torto fatto alla persona con un risarcimento monetario. L’ingusta detenzione è una cosa diversa dall’errore giudiziario, che riguarda casi in cui una sentenza già emessa e definitiva, venga sovvertita da un giudizio di revisione. Nel caso dell’ingiusta detenzione, invece, fa esclusivo riferimeno alle misure cautelari ingiustamente scontate da qualcuno che poi verrà ritenuto innocente.

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Per ingiusta detenzione l’ordinamento giuridico intende due differenti situazioni:

  • Quella di chi ha scontato un periodo di tempo in custodia cautelare e, al termine del processo, è stato dichiarato innocente;
  • Quella di chi, pur essendo stato condannato, ha patito illegittimamente una custodia cautelare custodiale, in quanto gli è stata comminata in assenza dei presupposti di legge.

Pertanto possiamo dire che la detenzione è ingiusta, e da diritto al risarcimento del danno, quando la custodia cautelare patita sia:

  • Ingiusta nel merito, perché alla fine l’imputato è stato assolto;
  • Illegittima nella forma, in quanto, seppur condannato, l’imputato ha patito una custodia cautelare che non avrebbe dovuto essere infltta se la legge fosse stata applicata correttamente.

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Secondo la legge, l’entità della riparazione non può mai eccedere l’importo di 516.456,90 euro (corrispondenti a 1 milione di Lire di quando la legge è stata redatta la prima volta). L’unico indizio per calcolare gli importi di un risarcimento per ingiusta detenzione è quindi l’importo massimo, dando libera interpretazione su quanto sia il risarcimento per i singoli periodi di detenzione subiti. Per capire, per sommi capi, a quanto ammontino i risarcimenti a seconda del periodo passato in carcere, serve un po’ di aritmetica e calcolare la cifra massima sopra citata divisa per il tempo massimo a cui si può spingere la custodia cautelare, espresso in numero di giorni. La custodia cautelare può essere al massimo di 6 anni, corrispondenti a 2190 giorni. Questo significa che il risarcimento sarà di 235,82 euro per ogni giorno passato in custodia.

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