Assegno INPS: revoca definitiva se entro oggi non comunicate quanto dovuto

Chi vuole ricevere gli assegni sociali dell’Inps ha poco tempo: i dati aggiornati sul proprio reddito vanno comunicati entro il 15 settembre o scatterà la revoca definitiva.

Ancora poco tempo per pensionati e beneficiari di prestazioni assistenziali che non hanno inviato all’Inps i dati sui propri redditi, per confermare il diritto agli assegni. Nei prossimi giorni, a partire dal 15 settembre per le pensioni collegate al reddito, in caso di mancato adempimento inizieranno a scattare le revoche ed il recupero delle somme percepite indebitamente.

Per legge, l’Inps deve controllare il rispetto delle norme che prevedono, per questo tipo di prestazioni, non solo la presenza di un limite di reddito (sopra la quale non sarà possibile richiedere nulla) ma anche la comunicazione da parte degli interessati della situazione aggiornata. Spesso, infatti, capita che molte persone si dimenticano di rispondere o semplicemente non considerano le richieste anche se ricordate nel tempo da parte dell’istituto previdenziale. Per quanto riguarda la disabilità, l’Inps ha appena istituito un tavolo di confronto con le associazioni di categoria: da una parte si trovano quelli che percepiscono un assegno previdenziale collegato in tutto o in parte al reddito (ad esempio per l’integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti); dall’altra ci sono i titolari di assegno sociale e di una serie di prestazioni di invalidità civile (pensione di inabilità, assegno mensile di assistenza, pensione a ciechi civili e a sordi).

Assegno Inps, attenzione alla data del 15 settembre

LEGGI ANCHE: Qual è il migliore spazzolino elettrico? L’igiene non può attendere: ecco i migliori 10

Nel primo caso l’istituto previdenziale ha già acceso i riflettori su coloro che nonostante i solleciti non hanno fornito i dati reddituali relativi agli anni 2017 e 2018. Per queste persone, già sulla rata di agosto è stata applicata una trattenuta pari a 14 euro sulle pensioni integrate al minimo, che può arrivare però al 10 per cento del totale sui trattamenti di importo superiore. La decurtazione è stata confermata sulla rata di settembre, già in pagamento nei giorni scorsi.

LEGGI ANCHE: Prima casa, perché dobbiamo iniziare a preoccuparci

Ma come segnalato agli interessati con una lettera raccomandata, il 15 settembre è il termine ultimo per provvedere all’invio: nel caso ciò non avvenga, l’Inps procederà alla revoca definitiva delle prestazioni relativamente agli anni di riferimento, e quindi al recupero delle somme non dovute.

Gestione cookie