Può accadere che per qualche errore nell’apparato burocratico una pensione possa ritardare e non essere accreditata sul conto corrente. In quei casi è necessario sapere come agire.
Normalmente l’INPS accredita le pensioni il primo giorno lavorativo di ogni mese, ma a causa del distanziamento sociale e conseguenti rallentamenti degli uffici, è possibile che alcune pratiche subiscano dei ritardi. Non occorre allarmarsi. Situazioni del genere succedono spesso, e nel caso non abbiate ricevuto il vostro assegno della pensione è importante sapere come procedere. In particolare per i neo-pensionati, al situazione è piuttosto comune. Nonostante la conferma dell’ente previdenziale, la pensione potrebbe impiegare mesi per arrivare al destinatario, questo perché gli adempimenti per l’erogazione sono molti e i tempi d’attesa per le conferme lunghi. In questo caso può aiutare la rischiesta di aggiornamenti al proprio CAF di riferimento o tramite il servizio online.
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Un’altra circostanza che potrebbe rallentare e non poco l’erogazione della pensione è una modifica nella modalità di pagamento. Ad esempio se il beneficiario vuole cambiare il conto corrente dove ricevere la pensione e quindi occorre far pervenire all’INPS il nuovo IBAN. Anche in questo caso possono esserci dei rallentamenti per le comunicazioni tra l’INPS e l’ufficio Anagrafe e di conseguenza anche l’erogazione della pensione viene rimandata. In un periodo di fusioni bancarie e fallimenti di banche non è una eventualità così lontana. Per sbloccare la situazione l’interessanto dovrà contattare direttamente l’ufficio INPS di competenza.
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In caso di pensioni superiori a 5.000 euro, l’Agenzia delle Entrate deve fare un controllo sui debiti del beneficiario nei confronti del fisco. I controlli durano circa 5 giorni, ma l’Agenzia delle Entrate avrà un tempo di 60 giorni per provvedere al blocco della pensione in caso il risultato di queste verifiche renda noto che il pensionato ha effettivamente dei debiti. In questo caso la maniera migliore per sbloccare la situazione è chiamare direttamente l’Agenzia e verificare la natura del debito e le modalità di gestione.
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