Cosa fare nel caso in cui abbiamo perso o ci sia stato rubata la carta di credito o il bancomat o sospettiamo che siano stati clonati.
Non si tratta di un evento così remoto. Oramai utilizziamo sempre di più la moneta elettronica per effettuare pagamenti sia fisici che online, diminuendo la possibilità di usare i contanti nel nostro quotidiano, per questo la sicurezza è uno degli aspetti più delicati per i pagamenti digitali. Secondo il testo unico bancario e il decreto legislativo 11/2011, vengono dedicate enormi garanzie agli utenti che prediligono questa forma di pagamento e che proteggono da furti, errori e frodi informatiche, nel caso in cui le carte vengano perse, rubate o clonate e questo vale anche per i pagamenti con smartphone e smartwatch.
Cosa fare in caso di furto, smarrimento o clonazione? La prima mossa è di chiamare l’ente emettitore per bloccare la carta. In Italia è possibile farlo tramite numero verde, mentre dall’estero vanno chiamati numeri appositi. Subito dopo va effettuata la denuncia all’autorità di pubblica sicurezza e inviare una raccomandata o una pec all’ente con la copia della denuncia, che volendo può essere consegnata a mano. In seguito a queste azioni non ci sarà più responsabilità su un eventuale utilizzo fraudolento.
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Se qualcuno riesce comunque a utilizzare la carta prima del blocco, la responsabilità del titolare è di 50 euro, mentre dopo il blocco non può essere addebitato nulla, secondo la legge. Infatti una volta bloccata la carta e fatta la denuncia sarà l’ente emettitore che dovrà garantire il cliente. Tutto il denaro utilizzato o prelevato dopo la segnalazione dovrà essere rimborsato. La normativa europea del 2017 prevede che il titolare non avrà alcun addebito anche prima del blocco se non poteva notare l’appropriazione indebita e la sottrazione o smarrimento della carta prima di un pagamento.
Nel caso in cui si perda o venga rubata la carta all’estero il cliente può chiedere la sostituzione rapida, ma il costo può arrivare fino ad un massimo di 30 euro e la procedura vale anche per le ricaricabili. Se invece la carta è stata clonata.
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Sarà necessario dimostrare all’emittente la clonazione e quindi ad esempio che la carta era in possesso del titolare ed è stata usata altrove. In caso di problemi, la procedura di contestazione prevede di inviare reclamo scritto all’emittente che deve dare risposta entro 15 giorni lavorativi dal suo ricevimento. Se arriva una risposta non soddisfacente o non arriva risposta si può fare ricorso all’ABF, arbitro bancario e finanziario.
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