Con un messaggio la banca Fineco comunica a molti suoi clienti che i loro conti sopra i 100.000 euro potrebbero essere chiusi. Ecco il perché.
Da un giorno all’altro un intestatario di conto corrente nella banca Fineco potrebbe leggere una missiva della banca che gli comunica che il suo conto potrebbe essere chiuso. Questo in virtù della decisione della banca di avvalersi del diritto di recesso unilaterale. Il motivo? Fineco spiega che nel corso del 2020 l’Euribor ha proseguito la discesa e sulla scadenza a 1 mese è arrivato al -0,553% a febbraio, con la prospettiva che la risalita non avvenga in tempi brevi. La politica monetaria della BCE, continua Fineco, renderebbe onerosa la gestione della liquidità, specie depositata sui conti correnti.
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Il rischio di chiusura riguarderà tutti i conti superiori a 100.000 euro di clienti che non abbiano richiesto e utilizzato altri prodotti d’investimento o di gestione di risparmio della banca o che non abbiano usufruito dei prestiti realizzati dalla stessa. Se è vero che la prospettiva riguardi un numero limitato di clienti di Fineco, l’annuncio è destinato a smuovere il mercato del risparmio italiano. Per capire cosa stia succedendo occorre tirare i ballo la BCE. Da anni la Banca Centrale Europea impone tassi negativi sui depositi overnight, attualmente al -0,50%. Questo significa che gli eccessi di liquidità delle banche dell’Eurozona, depositati a Francoforte, vengono tassati, anziché produrre interessi a favore dei depositanti. In teoria il provvedimento dovrebbe indurre le banche a prestare più denaro alla clientela, con ciò stimolando i prezzi al consumo e la crescita economica. Tale conseguenza si è però rivelata dubbia.
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Non avendo a chi prestare il denaro raccolto, le banche finirebbero per doverlo parcheggiare proprio alla BCE, subendo la stangata. Da qui, la decisione di Fineco di disincentivare l’apertura e il mantenimento di conti correnti con troppa liquidità. Sul piano pratico il cliente avrebbe alternative immediate per evitare di vedersi chiuso il conto. Potrebbe sempre aprirne un altro in una seconda banca, nel quale fare confluire la liquidità superiore ai 100.000 euro. In alternativa potrebbe investire una parte della somma in un qualsiasi prodotto erogato da Fineco stessa, o ancora, deviare parte della liquidità su un conto deposito.