Un furto al supermercato può avere molte forme, ma tutte portano alla stessa conclusione: reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 154 a 516 euro. Entriamo più nel dettaglio.
Secondo quanto riportato dal Codice Penale, articolo 624, il furto viene punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni di carcere e una multa che va dai 154 ai 516 euro. Con furto viene intesa l’appropriazione da parte di qualcuno di cosa mobile altrui al fine di trarne profitto per se e per altri. In caso di furto al supermercato, il procedimento penale per il reato di furto non scatta automaticamente una volta accertata la sussistenza del reato, ma solo a discrezione della persona offesa tramite querela. Il gestore del supermercato o qualunque altra figura responsabile del punto vendita può decidere di querelare il ladro e solo in quel caso scatta la procedura per furto.
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Se per caso si viene fermati dagli addetti alla sicurezza del supermercato o beccati dal sistema di sicurezza e ci viene chiesto di mostrare i propri documenti, il gestore o responsabile può procedere alla querela senza che il ladro ne sia informato. In questo caso la maniera più semplice per capire se si è stati oggetto di querela è richiedere un certificato dei carichi pendenti, che consente di poter vedere tutti i procedimenti penali in corso a proprio carico. In caso il furto sia accompagnato da aggravati quali i danni alla altrui proprietà durante l’atto di furto (violenza su cose) o in caso di utilizzo di qualsiasi mezzo fraudolento, il procedimento penale scatta d’ufficio. Con mezzo fraudolento non si indica però il semplice nascondere la refurtiva sotto i vestiti o dentro la borsa (metodi giudicati troppo deboli), ma vere e proprie misure atte specificatamente per il furto, come borse a doppio fondo, l’utilizzo di strumenti per disattivare gli allarmi, o altri mezzi simili.
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Esiste in certi casi l’attenuante di furto tentato. Dal 2014, dopo una sentenza in questo senso, se una persona cerca di sottrarre qualcosa da un supermercato, ma gli addetti alla sicurezza hanno sempre sotto controllo la persona e le sue intenzioni, arrivando ad agire solo nel momento in cui la persona è alla cassa, in questo caso il “tentativo” di furto viene punito in maniera minore rispetto a un furto andato a buon fine. Una seconda attenuante molto spesso utilizzata è quella di tenuità del fatto. Spesso chi ruba in un supermercato cerca di sottrarre oggetti di modesto valore. In questo caso, e se il colpevole è incensurato, si esclude la punibilità dell’atto. L’attenuante viene esclusa in caso di reiterazione del reato.