Attenzione a tutti i contribuenti: i controlli sui conti correnti potrebbero diventare più frequenti grazie alla riforma della riscossione.
Purtroppo sono le indicazioni che l’Agenzia delle entrate-Riscossione ha inviato al parlamento nella relazione 2021 legata alla riscossione e anticipate da ItaliaOggi. La relazione, composta da 40 pagine, mette in evidenza la situazione attuale della riscossione e sottolinea la situazione del magazzino, che al 31 dicembre è stato certificato alla cifra mostruosa e assurda di 999,1 miliardi di euro di debiti da riscuotere.
Gli obiettivi da perseguire sono due, riequilibrare il rapporto tra ente impositore e riscossione e rendere più efficace il sistema di riscossione, anche coattiva, con maggiori poteri di controllo sui conti correnti. Oggi infatti l’accesso all’anagrafe è limitato e nella relazione si sottolinea come spesso si effettuino pignoramenti al buio, senza informazioni aggiuntive aggiornate sulle reali capienze dei conti correnti dei debitori.
Il fisco dunque chiede al parlamento una maggiore accessibilità alle informazioni finanziarie dei contribuenti, ma anche una trasmissione di dati che oggi sono solo inviati all’Agenzia delle Entrate, come ad esempio i codici IBAN: l’attività di recupero potrebbe essere più efficace essendo diretta solo verso quei rapporti finanziari che possano essere capienti ai fini dell’esecuzione.
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Inoltre il Fisco ha richiesto l’accesso ai dati sulla fatturazione elettronica, così da poter contrastare meglio l’evasione da riscossione. Infatti secondo il documento permettendo così l’avvio mirato di procedure di pignoramento dei rapporti commerciali intrattenuti dal soggetto debitore con soggetti terzi. Verrebbe così evitata l’acquisizione – non sistematica e spesso intempestiva” spiegano nel documento, di analoghe informazioni , mediante verifiche e ispezioni documentali eseguite dai dipendenti dell’Agente della riscossione nel corso di un accesso “fisico” ai locali dove il debitore esercita la propria attività.
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I movimenti che attirano i controlli del Fisco sono 3: prelievi, versamenti e bonifici. Il Fisco in generale presta attenzione ai movimenti di grandi flussi di capitali, con attenzione ai soldi che entrano in Italia e al trasferimento di denaro all’estero. Tuttavia, spesso e volentieri basta pochissimo per subire una sanzione fiscale, come un piccolo versamento non giustificato. In generale, il Fisco controlla e osserva tutti i conti correnti, senza prestare molta attenzione alla categoria a cui appartiene il contribuente e soffermandosi, invece, sui depositi bancari che generano sospetti.
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