Perquisizione della Finanza, se non ti opponi all’apertura di borse, mobili o casseforti non puoi contestarla dopo

Ecco tutto quello che c’è da sapere per essere pronti nel caso in cui la Guardia di Finanza si presenti improvvisamente alla tua porta! 

Non solo ladri, ma anche Fisco. Se conservi in casa una quantità di denaro, che magari hai messo da parte nel tempo con forza di volontà e sacrifici, puoi preoccuparti se, un giorno qualunque, la Finanza bussa alla tua porta. Cosa fare e come comportarsi se mai questo dovesse accadere? Come prima cosa, è bene sapere che la Guardia di Finanza – così come Carabinieri e Polizia – può facilmente entrare all’interno dell’azienda o del luogo prescelto come sede dell’attività lavorativa rispetto ad un appartamento provato. In quest’ultimo caso, rientrano i limiti della privacy e della riservatezza.

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Nel primo caso, dunque per l’accesso nei negozi, negli uffici, negli studi e in qualsiasi locale destinato all’esercizio di attività commerciali, agricole, artistiche o professionali, la Guardia di Finanza deve avere l’autorizzazione dal capo dell’ufficio ed avere tra le mani un ordine di accesso. Se manca l’autorizzazione preventiva, il titolare del locale può impedire ai finanzieri l’ingresso. Nel caso di locali adibiti a sede lavorativa che ad abitazione, la Finanza ha diritto di accedere alle sole stanze adibite all’attività lavorativa, con l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica.

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Cosa fare

Se la Guardia di Finanza suona al campanello di casa, vuol dire che le Fiamme gialle hanno già ottenuto l’autorizzazione preventiva del Procuratore della Repubblica. Ci vogliono però, forti sospetti di evasione fiscale. Non c’è invece bisogno dell’autorizzazione del Pm per aprire borse, mobili in genere, casseforti, eccetto in forma coattiva. Se il tutto avviene con la collaborazione del contribuente l’acquisizione dei documenti è legittima.

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