Cosa fare in caso di accertamento fiscale della Guardia di Finanza a casa? Questo può essere illegittimo, senza l’autorizzazione del PM all’accesso.
Si tratta di un vero incubo, il suono del citofono a casa, in studio o a negozio e l’accertamento a sorpresa della GdF. Quest’ultima deve essere per legge dotata di un mandato, perché senza l’autorizzazione di un giudice che concede l’accesso al domicilio del contribuente, qualsiasi accertamento è illegittimo. Questa autorizzazione deve essere ben motivata e non può ridursi ad una semplice comunicazione senza una spiegazione motivata, perché deve contenere la ragione che attesti la necessità di una perquisizione.
La faccenda è stata chiarita dalla Commissione Tributaria Regionale dell’Emilia Romagna con una sentenza emessa da poco tempo con cui è stato accolto il ricorso di un contribuente contro un accertamento fiscale eseguito dalla Guardia di Finanza a sorpresa, entrando nella sua abitazione. Per poterlo fare, come detto serve un mandato e la legge stabilisce che questo può essere rilasciato solo in presenza di gravi indizi di illecito fiscale. L’agenzia delle entrate può disporre l’accesso di impiegati dell’amministrazione finanziaria, quindi anche la GdF, nei locali destinati alle attività commerciali, agricole, artistiche o professionali per procedere alle ispezioni documentali, verificazioni e ricerche ed ogni altra rilevazione ritenuta utile per l’accertamento dell’imposta e per la repressione dell’evasione e delle altre violazioni.
Gli agenti tuttavia devono essere muniti di autorizzazione che deve indicare lo scopo di accesso e deve essere rilasciata dal capo dell’ufficio da cui dipendono. Tutto cambia nel caso in cui le Fiamme Gialle entrino dentro l’abitazione del contribuente. In questo caso è necessaria l’autorizzazione del procuratore della Repubblica, ma comunque deve essere presente anche il titolare o un suo delegato.
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La sentenza ribadisce l’illegittimità dell’accertamento fiscale eseguito senza un mandato che espliciti i gravi indizi dell’illecito fiscale previsti dalla legge. Potrebbe essere un semplice appiglio formale, ma è una garanzia che la legge prevede per ogni cittadini, così da poteri difendere in anticipo conoscendo già in partenza le ragioni dell’accesso della GdF. La violazione di questo principio annulla l’accertamento fiscale.
Questo concetto è stato ribadito dalla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, che ribadisce l’inviolabilità del domicilio. Le nostre case sono inaccessibili, a meno che della presenza di gravi indizi di violazione delle norme tributarie.
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