Per tagliare ulteriormente i costi di gestione le banche stanno valutando se accorpare più sportelli, in filiali condivise: ecco cosa accadrà.
Si tratte di uno stratagemma per mantenere aperti punti bancari che invece rischierebbero la chiusura definitiva. L’home banking ha trasformato il rapporto fisico con la banca. Ora ci si reca fisicamente allo sportello principalmente per le attività di consulenza e non per le normali operazioni, che si possono svolgere da casa o dallo smartphone.
Tutto parte nel Regno Unito dove sta iniziando un progetto pilota di filiali condivise tra diversi istituti bancari, Il progetto, partito lo scorso marzo su due filiali, avrebbe dovuto concludersi ad ottobre, ma un paio di giorni fa è stato annunciato il prolungamento fino ad aprile 2023 nei punti di Rochford (Essex) e Cambusland (Scozia). Il presidente del Cambusland Community Council ha confermato come il modello abbia avuto molto successo e lo ritiene talmente valido che dovrebbe essere diffuso ovunque.
Questi due uffici offrono servizi di sportello che vengono gestiti dal servizio postale britannico e consentono operazioni semplici, come prelievo e deposito di contanti. Come detto la tendenza di chiudere sportelli sta colpendo anche l’Italia dove milioni di persone, principalmente anziane, potrebbero venire tagliate fuori perché non digitalizzate a sufficienza. Del resto è stato calcolato che il mantenimento di uno sportello aperto, nel Regno Unito, costa 590mila sterline l’anno, una cifra che non viene quasi mai coperta.
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Proprio per garantire l’accesso al contante la Financial Conduct Authority britannica ha valutato questo esperimento, così da evitare chiusure inevitabili. La condivisione delle filiali è una risposta al problema della chiusura progressiva degli sportelli e questo tentativo potrebbe presto essere replicato in Svezia.
Anche l’Italia, come gli altri paesi, soffre questa situazione. Banca d’Italia ha registrato negli ultimi 10 anni la chiusura di oltre 10126 filiali o sportelli bancari a cui è corrisposta l’uscita di ben 47121 bancari. Per questo è ipotizzabile che anche nel nostro paese possa essere introdotta una soluzione simile, che consentirebbe la sopravvivenza delle filiali, per chi ancora le utilizza, e il mantenimento di alcuni posti di lavoro.
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