Scoperti 115 pendolari del reddito di cittadinanza dalla Romania: furiose polemiche politiche, che chiedono la cancellazione immediata del provvedimento.
Purtroppo non è la prima volta che vengono individuate persone che sfruttano questa aiuto in maniera scorretta o illecita. Nel corso dei mesi è infatti emerso che l’assegno è stato dato anche a mafiosi, ex brigatisti, falsi poveri e truffatori. Purtroppo oggi è arrivata la notizia che 115 cittadini rumeni e una donna brasiliana, tutti compresi tra i 18 e i 66 anni, hanno vissuto in entrambi i paesi per un costo di 300mila euro per lo stato italiano.
Tutto parte da indagini che hanno preso il via dopo una serie di operazioni sospette effettuate in alcuni sportelli postali nella località di Ozzano Emilia (Bologna). La stazione dei Carabinieri locale ha notato un alto numero di stranieri, sconosciuti sul territorio, che riscuotevano il reddito di cittadinanza. La spiegazione data, dopo le indagini, è allucinante. Queste persone effettuavano viaggi d’affari illeciti, partendo dalla Romania alla volta dell’Italia, principalmente verso Milano. Una volta arrivati nel capoluogo lombardo gli indagati rimanevano fino a che l’Inps non approvava la domanda per il RdC. Una volta ritirata la carta negli uffici postali ed aver riscosso l’assegno, ripartivano alla volta della Romania.
La maggior parte delle richieste sono state fatte al nord, il 95% ai Caf di Milano tramite autocertificazioni false: queste persone sono arrivate ad incassare fino a 4mila euro. Dunque erano falsi poveri che invece erano possessori di auto di grossa cilindrata, o che hanno presentato più domande per nucleo familiare, nonostante questo sia vietato. Altri ancora hanno dichiarato di essere residenti in Italia da oltre 10 anni, senza averci mai vissuto, tutto questo solo per attivare il RdC.
Scoperto giro di truffe sul Reddito di cittadinanza: furiose polemiche politiche
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Naturalmente la notizia ha provocato una furiosa polemica politica. Secondo Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico, così il sistema non può reggere e inviata ad un cambiamento per declinarlo in modo diverso. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, sottolinea come questa operazione mostra tutte le lacune di una misura che non crea lavoro e finisce nelle tasche sbagliate. Secondo il politico non è più sufficiente dichiararsi contrari, il Rdc va immediatamente abolito.
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Simile la linea di, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato. Secondo la senatrice si tratta dell’ennesima dimostrazione di come questa misura sia un totale fallimento e debba al più presto essere superata.