Con la fine dell’estate riparte anche la stagione di riscossioni dell’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa accadrà alle migliaia di persone che riceveranno le lettere.
A partire dall’1 settembre ricominceranno le riscossioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La macchina delle riscossioni di cartelle esattoriali, fermi amministrativi, pignoramenti e ipoteche riprenderà a pieno regime dopo lo stop di mesi dovuto alla crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19. Saranno riavviate anche le verifiche delle Pubbliche Amministrazioni per i pagamenti superiori a 5.000 euro. Una batosta non da poco per le tasche dei contribuenti italiani che già hanno bisogno di riprendersi dopo la succitata crisi economica e una lunga lista di scadenze fiscali.
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A meno di nuove proroghe del fermo da parte del Governo, le cartelle di pagamento in mano alla Agenzia delle Entrate – Riscossioni sarebbero tra i 20 e i 25 milioni di atti, di cui 4 milioni da pagare entro la fine del 2021. Secondo la stima del movimento Autonomi e Partite Iva, però, gli atti bloccati durante la pandemia sarebbero molto più numerosi, fino a 60 milioni di cartelle. Il pagamento per ogni cartella può usufruire dei 5 giorni di tolleranza previsti dalla legge, ma in caso di ritardo oltre questi, le conseguenze sarebbero molto gravi. In caso i pagamento oltre i termini previsti o di importi parziali verranno meno i benefici della definizione agevolata. I versamenti già effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
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Per effettuare il pagamento si dovranno utilizzare i bollettini contenuti nella Comunicazione delle somme dovute, già in possesso dei contribuenti dalla scadenza originaria delle cartelle di pagamento a maggio 2020. Chi non è più in possesso del bollettino per il pagamento può fare richiesta di una copia direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, accedendo tramite Spid. Dal 1 settembre ripartono anche i pignoramenti sui beni, per cui chi aveva in corso una dilazione potrà versare le rate sospese entro la fine di settembre, e sugli stipendi, i conti correnti, i canoni degli affitti e del fermo amministrativo dei veicoli. Il debitore riceverà un’intimazione al pagamento entro cinque giorni solo nel caso in cui sia trascorso più di un anno dalla notifica della cartella.