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Fisco

In pensione a 55 anni, e con 20 anni di contributi, il Governo ci sta pensando davvero

Published by
Giulia Belardinelli

Oggi sembra che il Governo voglia rendere possibile il sogno di molti: andare in pensione a 55 anni. In tanti ci sperano.

Il Premier Mario Draghi, almeno per il momento, sta valutando la possibilità di andare in pensione a 55 anni. La discussione è ancora calda, ma tra le varie possibilità quella di una pensione così anticipata non è ancora stata scartata. C’è da dire che, ovviamente, questa misura non si adatterebbe a ogni tipo di lavoratori, ma è necessario avere certi requisiti. La possibilità di andare in pensione a 55 anni è ancora più reale per coloro che possono andare in pensione entro quest’anno 2021. Infatti non si sa ancora cosa accadrà dopo la fine della Quota 100.

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Ci sono alcune categorie di lavoratori che possono accedere alla pensione al compimento dei 55 anni d’età. Si tratta di persone che hanno già maturato una lunga carriera alle spalle, e che dunque hanno già versato 40 anni di contributi. Si tratta della Quota 41, che permette di uscire dal mondo del lavoro con 42 anni e 20 mesi di contributi per gli uomini, e con 41 anni e 10 mesi per le donne. Se si riesce a raggiungere l’anzianità contributiva necessaria già a 55 anni, allora è possibile andare in pensione. E’ qualcosa che può riguardare solo i lavoratori precoci, ossia coloro che sono andati a lavorare molto presto, prima dei 19 anni. Questi lavoratori potranno godersi la loro meritata pensione, senza alcuna preoccupazione, all’età di 55 anni.

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Le condizioni della Quota 41

Ci sono anche altre condizioni per accedere alla Quota 41. I lavoratori che ne possono beneficiare possono essere dei dipendenti in condizione di disoccupazione, a seguito di un licenziamento (non importa quale sia stato il motivo di tale licenziamento). Anche la categoria dei caregiver, sia dipendenti che autonomi, possono usufruire di questa misura. Si aggiungono tutti i lavoratori che svolgono altri tipi di attività usuranti, e coloro che hanno percentuale d’invalidità civile superiore al 74%.

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