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50 anni e hai perso il lavoro. Cosa puoi fare per riprendere il lavoro

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Riccardo Magliano

Perdere il lavoro a 50 anni può essere una tragedia. Per recuperare nel mondo del lavoro contemporaneo servono delle capacità che ogni lavoratore, anche d’esperienza, deve considerare.

Il recente periodo di crisi pandemica ce lo ha dimostrato: nessun lavoro è sicuro per sempre. Durante il periodo di pandemia sono state molte le imprese fallite per la cessazione delle attività e di conseguenza moltissime le persone che hanno perso il lavoro. Magari un lavoro su cui avevano speso gran parte della propria vita. Ritrovarsi a 50 anni senza lavoro oggi è una situazione persino più complessa rispetto a qualche decennio fa, quando saper “fare un mestiere” contava ancora qualcosa nel tentativo di trovare un nuovo impiego. Nel mondo del lavoro di oggi la specializzazione in un solo settore non è più sufficiente a garantire un nuovo lavoro ed è imprescindibile l’acquisizione di nuove conoscenze e skills.

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Un neo disoccupato deve fare i conti col fatto che il tempo delle carriere lineari, in cui si rimaneva per tutta la vita in una sola azienda a fare un solo lavoro è terminata. Il mondo del lavoro di oggi prevede invece l’acquisizione di molte competenze per poter passare da un lavoro all’altro con fluidità. La compagnia di career management Ranstad RiseSmart ha stilato una lista di 9 consigli per trovare lavoro dopo i 50 anni nel 2021.

  • Autoconsapevolezza. Lavorare sulla propria autoconsapevolezza, capire quali sono le proprie skills professionali e quali sono le proprie lacune da riempire aiuta a individuare con più efficacia le possibilità professionali che fanno per se.
  • Obbiettivi professionali. Definire i propri obbiettivi professionali: capire quale sia la propria ambizione e gli step necessari per raggiungerla. Una volta raggiunto un obbiettivo, averne sempre uno successivo e raggiungerlo.
  • Soft Skills. Per Soft Skills si intende quelle competenze sociali, umane e trasversali che solitamente definiscono le caratteristiche personali di un collaboratore. Capacità creativa di risoluzione di problemi, lavoro in team, gestione del tempo, sono tutte capacità apprezzate nel mondo del lavoro moderno.

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  • Comunicazione del proprio valore. L’acquisizione di capacità comunicative avanzate permette di “vendersi” meglio al possibile datore di lavoro. Saper comunicare il proprio valore personale sia di persona che tramite social network o tramite videochat è essenziale per farsi notare e farsi apprezzare.
  • Costruzione di network e relazioni professionali. Uno strumento fondamentale per la creazione di un efficace network professionale è la rubrica del telefono. Avere contatti di persone capaci e a loro volta ben collegate ad altre realtà sono spesso più importanti della propria stessa comunicazione e abilità, giacché una parte importante del lavoro moderno è fondato sui rapporti umani.
  • Aggiornamento continuo. Come detto in precedenza, è piuttosto raro stare fermi per molto tempo in una sola posizione, e anche se questo fosse il caso, molti lavori richiedono un aggiornamento continuo sulle nuove tecniche create per migliorare quello specifico lavoro. Ogni miglioramento tecnico di un lavoro è molto apprezzato.
  • Personal branding tramite social media. Questo punto si collega a quello precedentemente trattato della comunicazione. Avere collegamenti social ben studiati e che mettano il luce la propria personalità e capacità lavorativa è essenziale per presentarsi al meglio ai possibili datori di lavoro. Ricordate che la prima cosa che fa un datore di lavoro per capire chi siete una volta letto il vostro nome sarà cercarlo sui social network; quello sarà il suo primo impatto con voi.
  • Studio del mercato. Conoscenza del mercato del lavoro: capire quali posizioni lavorative sono più richieste e attivarsi di conseguenze.
  • Prepararsi ad essere mentore e allievo. Un lavoratore con esperienza può certamente portare qualcosa all’azienda per cui andrà a lavorare, ma ricordate sempre di tenere le orecchie aperte alle novità che si presentano. C’è sempre da imparare qualcosa.

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