Quanti soldi si possono effettivamente portare all’estero? Attenzione perché rischiate delle multe mostruose e senza scampo.
La maggior parte di chi esce dai confini del nostro paese è comunque informata su quanto denaro contante è possibile portare con se, soprattutto quando si parla di viaggi d’affari. Ma per il turista occasionale, quello che esce raramente dal paese, potrebbe palesarsi una bruttissima e amara sorpresa nel caso in cui venisse trovato con un quantitativo di denaro superiore al consentito.
Spesso non si tratta di truffe o di tentativi di portare soldi “sporchi” via. Un esempio classico è quello del genitore che va a trovare il proprio figlio per la prima volta fuori dall’Italia e vuole lasciarli soldi per farlo stare un po’ tranquillo. Piuttosto che fare un bonifico internazionale preferisce il contante e qui scatta la soglia di rischio. Bisogna poi tenere presente che nel contante non vanno solo calcolate le banconote, ma anche gli assegni al portatore ma senza nome, quindi in bianco, oggetti preziosi, come bracciali, oro o anelli, traveller’s cheques e carte ricaricabili anonime. Sono escluse dalla lista i vaglia postali o cambiari e gli assegni postali, bancari e circolari che portano il nome del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.
Naturalmente non ci sono differenze sul cash tra paesi europei o extraeuropei. Le regole sono ritrovabili sulla Carta Doganale del viaggiatore, una sorta di prontuario preparato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Partiamo dal limite massimo consentito: poco importa la destinazione, perché fuori dall’Italia non si possono portare più di 9999,99 euro. Questa è la soglia massima imbarcabile o da portare con se al confine senza essere passibili di una sanzione e senza dover presentare una dichiarazione di giustificazione.
Quando invece si sale sopra questa cifra è necessario compilare una dichiarazione, obbligatoriamente. In caso contrario possono accadere conseguenze davvero spiacevoli.
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Ma cosa può accadere dunque? Nel caso non si dichiarino cifre superiori ai 10mila euro oltre la cifra consentita (quindi fino a 20 mila euro) avviene il sequestro del 30% dell’eccedenza e una sanzione amministrativa tra il 10 e il 30%, sempre dell’eccedente. Ancora peggio per chi viene trovato con una cifra superiore ai 10mila euro oltre la soglia del consentito (quindi sopra i 20mila euro): in questo caso avviene il sequestro del 50% dell’importo che supera la soglia e una sanzione tra il 30 e il 50% sempre della soglia.
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Comunque la sanzione minima è di 300 euro e una volta concluso il procedimento il Ministero dell’Economia procede alla restituzione del sequestrato, ma solo se viene richiesto entro i 5 anni. In poche occasioni è possibile il pagamento di una somma ridotta per la contravvenzione, che può essere del 5% se fino a 10mila euro e del 15% se compreso tra i 10mila euro e i 40mila euro.
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