Cosa accade quanto il verbale di contestazione di una infrazione stradale viene consegnato immediatamente? Si può non firmare?
Ammettiamolo, venire fermati per una infrazione è uno dei momenti più imbarazzanti della vita e poco cambia se siamo convinti o meno della nostra innocenza. Passiamo molto tempo sulle nostre automobili, compressati nel traffico e con la tensione che sale, magari dopo una giornata di lavoro, e magari cerchiamo di approfittare di un piccolo tratto di strada libero accelerando più del dovuto oppure proviamo a passare quel semaforo che era giallo, si, ma che forse tendeva più al rosso. Vediamo il gesticolare del vigile o della pattuglia della stradale e lì abbiamo la sensazione di “essere stati beccati“, un po’ come quando da bambini venivamo trovati con le mani nella dispensa della cucina.
A quel punto proviamo ad affidarci alla dialettica, a spiegare al vigile che avevamo un’urgenza e che in effetti non avevamo visto che stava diventando rosso, ma una volta terminato il campionario di scuse arriva inevitabilmente l’estrazione del blocchetto della multa e la redazione del verbale. Qui arriva il colpo di genio: ma se non firmo il verbale la contestazione non è valida?
Lasciate ogni speranza voi che entrate: anche l’idea di non firmare il verbale è peregrina, perché ai fini della validità non cambia nulla. Semplicemente il verbalizzante darà atto al rifiuto di sottoscrizione del verbale, che sarà comunque legittimo e soprattutto – questo è fondamentale – legalmente consegnato al trasgressore e quindi senza bisogno di alcuna ulteriore notifica.
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Questo significa che i termini per il pagamento o per l’impugnazione davanti al prefetto o al Giudice di pace scattano da quel momento, compresa l’eventuale riduzione del 30% sull’ammontare totale entro i 5 giorni.
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La conferma arriva dalla sentenza della Cassazione n.195/14 da cui si comprende come non è mai una buona idea quella di rifiutarsi di firmare o ricevere nelle mani il verbale. Al contrario, conviene aggiungere alla multa ulteriori note, con dichiarazioni dettate al verbalizzante, che non potrà rifiutarsi di scriverle. Queste infatti potrebbero poi essere utili nel caso di contestazioni successive.
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