Naspi, o Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un sussidio a favore dei disoccupati involontari, ma ci sono dei casi in cui può conciliarsi con dimissioni volontarie.
Secondo il principio secondo cui la Naspi può conciliarsi con delle dimissioni volontarie dal proprio lavoro, sarebbe in teoria possibile licenziarsi e farsi mantenere dallo Stato. Istituita nel 2015, la Naspi è definita come “un sussidio che spetta al lavoratore che, a determinate condizioni contributive, perde involontariamente il proprio lavoro”. Questo è fatto, ovviamente, per permettere a chi ha perso il lavoro di mantenersi mentre ne cerca uno nuovo. Per poter accedere alla disoccupazione il lavoratore deve avere i seguenti requisiti:
Il lavoratore deve poter far valere almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione dei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione (requisito contributivo) e almeno trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione (requisito lavorativo.
Leggi anche: Vivere senza pagare le tasse è possibile. Qualcuno è riuscito davvero a farlo
Un disoccupato può accedere alla Naspi solo se risulta lavoratore privo di impiego, quindi con una dichiarazione al Centro per l’Impiego della propria immediata disponibilità a svolgere un’attività lavorativa. L’indennità Naspi non spetterebbe quindi al lavoratore che ha cessato il proprio rapporto lavorativo a seguito di dimissioni o risoluzione consensuale, tranne in casi specifici. Ad esempio, se una lavoratrice da le dimissioni durante il congedo per maternità, può accedere al sussidio Naspi, oppure, se il sussidio era stato sospeso, ma il rapporto di lavoro è durato meno di 6 mesi, il sussidio può essere ripreso anche in caso di dimissioni volontarie dal lavoro. La legge, infatti, prevede la decadenza della prestazione Naspi in caso di ritrovato impiego lavorativo se da questo deriva un reddito annuale superiore a 8.145 euro e che la durata del rapporto lavorativo sia superiore a 6 mesi.
Leggi anche: Amazon, è il momento della svolta: aprono i primi negozi. E serviranno per avere più informazioni su di te
Il sussidio Naspi può essere percepito anche in caso di dimissioni per giusta causa. Ovvero nei casi in cui le dimissioni non sono una libera scelta del lavoratore, ma indotte da comportamenti altrui non idonei. Questi comportamenti possono essere:
Gli importi pensionistici stanno per subire dei cambiamenti. Con la mensilità di luglio qualcuno potrebbe…
Il modulo pubblicato dall'IFEL è uno schema di regolamento per la definizione agevolata dopo ingiunzioni…
Per andare in vacanza al di fuori dell'Unione Europea è necessario un passaporto. Sono disponibili…
Luglio è un mese d'oro per tutti i pensionati. In particolare per chi ha una…
L'inflazione sta colpendo l'economia italiana sotto molti punti di vista. Le pensioni potrebbero essere le…
La scadenza del 30 giugno per avvalersi dell'affrancamento fiscale si avvicina: quando conviene e quando…