Controlli a tappetto delle forza dell’ordine nei locali e nelle discoteche per trovare chi non ha un Green Pass regolare e funzionante.
Siamo in pieno periodo estivo, con milioni di italiani in vacanza e in attesa di scoprire se il ritorno a casa sarà amaro a causa di possibili limitazioni alla circolazione. Per ora il sistema sanitario tiene, se non in alcune regioni in difficoltà come la Sicilia. Per rimanere in zona bianca infatti è necessario rispettare alcuni parametri, che però devono concorrere tutti insieme per il cambio di colore: il numero di infettati per 100mila abitanti, e la percentuale di occupazione di ospedali e terapie intensive.
La campagna di vaccinazione continua incessante al ritmo di circa 500mila italiani al giorno e, a questo ritmo, alla fine di settembre potremmo arrivare all’80% della popolazione coperta. A preoccupare sono naturalmente i giovani, tra cui la percentuali di chi si è sottoposto al siero è ancora bassa. Rimane ancora scoperta quella tra i 12 e 16 anni, ma in tanti approfitteranno del periodo antecedente alla ripresa della scuola per completare il ciclo, mentre l’età media dei positivi è molto bassa, sotto i 30 anni.
Questo è il gruppo su cui si stanno concentrando le forze dell’ordine, che devono verificare il rispetto delle norme anti-Covid, come distanziamento, utilizzo delle mascherine e soprattutto la presenza di Green Pass dove è richiesto.
Questo viene rilasciato in tre casi: chi ha completato il doppio ciclo vaccinale, chi ha avuto il Covid nei 6 mesi precedenti e chi ha effettuato un tampone nelle 48 ore precedenti. Il certificato vaccinale viene chiesto in alcuni locali pubblici, come ristornati al chiuso, discoteche, cinema, palestre, piscine e eventi con particolari assembramenti. Qualcuno sta cercando di imbrogliare mostrando Green Pass di altri e naturalmente stanno arrivando anche le prime multe.
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I controlli si stanno concentrando su Ristoranti, bar e discoteche nei luoghi di villeggiatura e per scovare i furbi le forze dell’ordine si presentano in borghese, senza sirene spiegate. Alcuni infatti tentano di entrare mostrando QR falsi oppure passati via Whatsapp o trovati sul web. Tra i colpiti, a Milano, alcuni presenti in una sala scommesse, mentre a Treviso è stata trovata una persona in una palestra con il green pass di un altro, ma c’è chi è stato anche denunciato per essersi rifiutato di mostrare il certificato, forzando l’ingresso ad un cinema. La normativa prevede una multa da 400 fino a 1000 euro. I gestori possono verificare il funzionamento del Green Pass tramite l’app VerificaC19, ma non possono chiedere i documenti per verificare la corrispondenza rispetto alla persona che lo mostra.
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