Il Fisco sta cercando sempre nuovi modi per controllare gli evasori fiscali. Gli avanzamenti tecnologici continuano e stavolta sembra che il Fisco possa contare su un importante alleato: Google.
Il Fisco, soprattutto di recente, sta continuando a potenziare i propri mezzi informatici per controllare e rintracciare possibili evasori fiscali. I sistemi di monitoraggio sono molti, la regione Lazio, per esempio, dispone di un algoritmo IA per scovare gli evasori. Negli ultimi tempi però si sta profilando una alleanza molto particolare che porterà il Fisco ad avere un punto di vista diverso grazie a cui rintracciare e controllare le evasioni fiscali. Si tratta dell’alleanza con Google, in particolare tramite il servizio Google Maps. Tutti utilizzano Google Maps. Il servizio di localizzazione di Google tramite satellite che permette di individuare posti e informazioni tramite la posizione geografica, collegato all’immensa rete di informazioni di Google. Ebbene, potrebbe essere che il Fisco possa servirsene per spiare dall’alto i possibili evasori.
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La collaborazione tra Fisco e Google è in realtà iniziata in Francia. Il Ministro dell’Economia francese ha infatti chiesto al colosso digitale di poter utilizzare il suo servizio per inserirvi un algoritmo capace di rilevare automaticamente elementi di lusso potenzialmente non dichiarati. Parliamo di elementi immobili come edifici di dimensioni notevoli, piscine, campi da calcio o da tennis, e molto altro ancora, che, una volta rilevati, verrebbero passati a verifica tra le dichiarazioni dei possessori. Qualora questi elementi dovessero essere riscontrati come non dichiarati, il Fisco procederebbe a notificare al cittadino il problema, con un invito a regolarsi il prima possibile per non incorrere in sanzioni.
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A luglio 2021 sono arrivati al vaglio del Fisco francese i primi test di rilevamento su 13 dipartimenti e già da adesso sono state rilevate diverse discrepanze tra le dichiarazioni e i rilevamenti. In questo momento la fase di testing non è ancora terminata e in Francia si sta cercando di abbassare al minimo il margine d’errore dell’algoritmo. I test fatti finora hanno comunque dato dei risultati tutto sommato positivi e potrebbe darsi che dopo la Francia anche altri paesi possano utilizzare il sistema di rilevamento tramite Google Maps per aiutare le autorità a riconoscere possibile evasori fiscali. La stessa Unione Europea si è interessata al progetto, che sta venendo finanziato dall’Unione stessa con dei fondi in modo da poter essere utilizzato per la lotta all’evasione fiscale in tutto il territorio europeo.
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