Controlli della Guardia di Finanzia sul conto corrente: le cose che non dovresti mai fare

Possibile che si possa finire in manette per degli errori? In effetti si. Ecco cosa fare, ma soprattutto non fare, per non finire nel mirino della Guardia di Finanza!

controlli della guardia di finanza

Avere un conto corrente ha permesso a tutti di effettuare operazioni di transito di denaro, prima molto più macchinose, in modo semplice e rapido. Con un conto corrente si può avere un bancomat, spostare grandi o piccole somme di denaro a distanza con un paio di click sul cellulare ed effettuare acquisti online. In questo periodo in cui i contanti stanno sempre più sparendo, la titolarità di un conto corrente è particolarmente importante. Accanto alla comodità ci sono però i rischi, perché indipendentemente dalla buona volontà con cui si fanno, certe operazioni potrebbero essere viste come sospette dalle autorità.

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La Guardia di Finanza è l’organo che sovrintende alle indagini sugli illeciti finanziari. Riciclaggio di denaro sporco, evasione fiscale e altri reati simili sono di competenza delle cosiddette Fiamme Gialle. Le attività criminali di questo genere sono rese molto più controllabili da un sistema digitale di trasferimento di denaro, che può essere tenuto sotto controllo, visto che ogni spostamento ha in se un conto corrente di partenza e uno di arrivo che possono essere identificati. I controlli riguardano principalmente conti corrente aperti all’estero, nel mese di luglio in particolare, la Guardia di Finanza ha dedicato molte risorse ai controlli dei conti all’estero e hanno richiesto i dati personali e fiscali dei contribuenti possessori di tali conti per avviare i controlli.

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Lo scopo è ovviamente quello di individuare eventuali spostamenti illeciti di denaro, dall’Italia verso altri paesi o viceversa. La Guardia di Finanza in questo periodo sta inviando questionari per la raccolta di informazioni, fiscali e non, dei contribuenti sorvegliati. Tra questi troviamo banche, avvocati, notai, società di criptovalute e intermediari finanziari. In generale ciò che insospettisce maggiormente le Fiamme Gialle e fa partire i controlli sono movimenti di denaro in conti all’estero molto alti, in molti casi superiori a 15.000 euro, mossi sia in blocco che in più operazioni. Ultimamente si fa riferimento a una certa “lista di Dubai” una lista di evasori fiscali, non solo italiani, che hanno effettuato investimenti poco chiari negli Emirati Arabi Uniti. La lista è al momento in mano alla Germania, ma consultabile anche dalla Guardia di Finanza italiana.

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