IL 27 luglio il governo si è riunito per discutere delle possibili soluzioni sulle pensioni alla scadenza di Quota 100. Per alcuni c’è la possibilità di una pace contributiva.
Le possibilità di riforma delle pensioni dopo Quota 100 sono molto limitate. Lo Stato non ha molto denaro da investire in una riforma delle pensioni completa, ma per chi non è riuscito per un soffio a rientrare in Quota 100 c’è la possibilità di andare in pensione anticipatamente con la pace contributiva. Questa sarebbe una misura cuscinetto per annullare lo scalone che si verrebbe a creare nell’immediato periodo dopo la scadenza del periodo di sperimentazione di Quota 100.
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La pace contributiva sarebbe utile per tutti coloro che non hanno maturato i requisiti per andare in pensione con Quota 100, ma lo avrebbero fatto poche settimane dopo la scadenza della misura. Questi lavoratori avrebbero uno scalone di ben 5 anni davanti a se prima di poter andare in pensione. Ai lavoratori sarebbe data la possibilità di coprire i buchi cumulati durante la propria carriera. Quei periodi che, per qualsiasi motivo, non sono stati coperti da contribuzione. Ciò varrebbe soprattutto per chi si troverebbe a dover accantonare 42 anni e 10 mesi di contributi contro i 38 sufficienti per Quota 100. Il contro di questa misura sarebbe il relativamente poco tempo entro cui vi si potrebbe accedere, dato che la scadenza sarebbe il 31 dicembre 2021. Il governo sta comunque cercando di porre una proroga a questa data.
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I contributi utili a coprire i buchi che si sono accumulati in carriera, principalmente dovuti a periodi di inoccupazione, sarebbero a carico del lavoratore. Questi dovrà soppesare autonomamente se caricarsi del costo economico per andare in pensione anticipata o effettuare i 5 anni di scalone.